Bolzano - Il vicepresidente del Parlamento austriaco, Martin Graf, appartenente al partito di estrema destra Fpoe, è finito nel fuoco incrociato e bipartisan delle critiche nel suo Paese per aver chiesto lo svolgimento di un referendum sull’annessione all’Austria dell’Alto Adige-Suedtirol. La Svp respinge al mittente la proposta giudicandola, secondo le parole del presidente della Provincia, Luis Durnwalder, "irrealistica e irresponsabile".
La proposta del parlamentare L’incidente è nato dopo che sulla stampa domenicale, l’esponente Graf, uno dei tre vicepresidenti del Parlamento austriaco aveva sottolineato che l’Alto Adige è "per il momento" un territorio italiano e che bisogna consultare i residenti del Tirolo su una riunificazione con l’Austria. L’Alto Adige-Suedtirol, territorio prevalentemente germanofono, fa parte dell’Italia dal 1919, quando venne scorporato dall’impero Asburgico dopo la vittoria italiana nella prima guerra mondiale.
Il Trentino-Alto Adige si divide Mostrano maggiore entusiasmo le forze di opposizione del gruppo linguistico tedesco. "Il bicentenario della lotta per la libertà del Tirolo è una buona occasione per immaginare un futuro Sudtirolo senza l’Italia", ha detto Sven Knoll di Suedtirol Freiheit, il partito di Eva Klotz. Sulla stessa lunghezza d’onda Harald Gruenbacher dell’Union fuer Suedtirol, secondo il quale "una parte sempre più ampia della popolazione si dichiara per la libertà politica della provincia". "Finché l’Italia rispetterà l’accordo Degasperi-Gruber, non c’è ragione di cambiare strada", ribatte il presidente Durnwalder, con il sostegno del Capitano del Tirolo, Guenther Platter che boccia la proposta di Graf ed invita "a guardare avanti superando le divisioni dei confini del passato".
Bufera in Austria Tuona il ministro austriaco degli Affari esteri, Michael Spindelegger: "Quelli che credono di risolvere i problemi di domani con le idee di ieri si sbagliano di grosso. Ho già chiesto diversi mesi fa, le dimissioni di Martin Graf dal suo posto di vice-presidente del Parlamento perchè non ha le distanze sufficienti dall’ideologia di estrema destra. La mia posizione non è cambiata". La richiesta di dimissioni dell’esponente cristiano democratico è sostenuta da socialdemocratici, partner dei conservatori nella coalizione bipartisan al governo, e Verdi.
Perfino i "Gruenen", gli ecologisti austriaci, hanno perso la pazienza chiedendo nuovamente ai conservatori di non porre più ostacoli a una legge che permetta al Parlamento di revocare uno dei suoi vice-presidenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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