Smart working, quanto tempo sottraggono al lavoro video call e web meeting

Tra mail e videochiamate si perdono due giorni lavorativi alla settimana. Dal 2020 i web meeting sono aumentati del 192%, ma sono davvero così utili?

Smart working, quanto tempo sottraggono al lavoro video call e web meeting
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Il prezzo da pagare per rimanere sempre connessi è la sensazione di essere spesso interrotti nelle proprie attività. Un quarto degli utenti che utilizza frequentemente le app di Microsoft dedica in media 8,8 ore alla settimana alla lettura e scrittura delle mail. L’analisi firmata Microsoft mette in luce come le troppe ore trascorse in video call e l’essere continuamente connessi stiano diventando un prblema sulla produttività dei lavoratori.

L’analisi

Durante la pandemia abbiamo imparato a lavorare a distanza. Le lunghe call sono oramai all’ordine del giorno e questo ci porta ad essere sempre più connessi, a volte, anche inutilmente. L’indagine in questione racconta come almeno 7,5 ore alla settimana vengano utilizzate dai lavoratori per partecipare ai web meeting e la percezione sia quella di non avere risultati concreti ma semplici “parole al vento”. Il fenomeno è riconducibile a quello del “digital debts” tradotto in italiano “debiti digitali”, ovvero il fatto di essere sempre connessi con il mondo e non poter mai staccare.

Le call

Dalla ricerca emerge che la qualità delle riunioni viene considerata particolarmente bassa. Il 58% degli intervistati nelle riunioni virtuali afferma quanto sia difficile seguire le call se, come spesso accade, si partecipa con qualche minuto di ritardo, secondo il 55%, invece, gli obiettivi del meeting non sono molto chiari e non è così immediato riassumere ciò che viene detto durante le conferenze online. Un dato rilevante è quello che riguarda le riunioni online che sono triplicate da febbraio 2020 (192%). Inoltre, un lavoratore su tre crede che la propria presenza durante le riunioni non sia rilevante ma comunque prevale la paura di perdersi qualcosa, chiamata in ambito lavorativo “Fomo” ovvero “fear of missing out”.

L’intelligenza artificiale

Il 68% degli intervistati afferma di soffrire la mancanza di tempo da dedicare al lavoro senza distrazioni e il dipendente medio impiega il 57% del proprio tempo utilizzando i software dell’ufficio per comunicare tramite riunioni, mail e chat. Resta quindi da chiedersi come si possa risolvere il problema. Satya Nadella, Presidente e CEO di Microsoft afferma:“Una nuova generazione di IA eliminerà la fatica del lavoro e libererà la creatività. C’è un’enorme opportunità per gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale per aiutare ad alleviare il debito digitale, sviluppare l’attitudine all’IA e responsabilizzare i dipendenti” . L’intelligenza artificiale potrebbe quindi essere la nuova frontiera del lavoro.

Non tutti sono favorevoli, secondo i dati, il 49% delle persone afferma di essere preoccupato dal fatto che l’IA sostituirà il proprio lavoro, mentre il 70% delegherebbe quanto più lavoro possibile all’IA per ridurre i propri carichi.

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