Caro Direttore, io non rispetterò il decreto «fine vita» con cui destra e sinistra stanno decidendo a chi apparterrà la nostra vita. Se passa questa legge unica al mondo, cioè, questo testamento biologico che non prevede la facoltà di sospendere alimentazione e idratazione, potrebbe capitare che io finisca in galera per ciò che i legislatori chiameranno omicidio. Forse non è chiaro a tutti: oggi, da lucidi, abbiamo facoltà di rifiutare qualsiasi trattamento sanitario come per esempio un intervento chirurgico, una trasfusione di sangue, e così pure una dialisi, un’idratazione o una nutrizione; nessuno, cioè, può imporci un trattamento di sostegno o terapeutico che sia.
Ma ecco: la nuova legge (ripeto: unica al mondo) prevede che questa nostra facoltà, questa nostra vita, non ci apparterrà più dal preciso momento in cui perderemo conoscenza.
Non conterà quello che sino a quel giorno avremo detto o messo per iscritto: conterà solo una legge e uno Stato che disporranno di noi.
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