In una situazione già strana, mi trovo a fare una cosa ancora più strana: scrivere a una posta del cuore. Ma il fatto che sia iniziata sul mio giornale proprio quando sono in questo imbarazzo, mi è sembrato un segno. Sono il padre di un ragazzo di diciassette anni. Da qualche tempo mio figlio ha una storia (si dice così…) con una sua compagna di classe che sembra coinvolgerlo molto. Non starò a dilungarmi in particolari, ma l’altro giorno, mentre stavo andando a scuola per un colloquio con la professoressa di matematica, nei pressi dell’istituto ho visto la ragazza di mio figlio baciare un altro. Ovviamente è fuori discussione che io ne parli con mia moglie, già detesta la poverina. Ma con mio figlio, cosa dovrei fare?
Grazie D.
Caro D, innanzitutto grazie per aver preso in considerazione il fatto di scriverci. Comprendiamo benissimo che non dev’essere stato facile. E a questo punto non è facile per noi cercare di essere all’altezza della sua fiducia. Deve sapere che, quando ragiono per me stessa, nelle faccende di cuore sono abbastanza intransigente. Del tipo: le corna non si perdonano, la verità sempre, piuttosto mi trafiggo ma, se mi inganni, ognuno per la sua strada. Ma questa posta è una cura anche per me. Maneggiare i problemi altrui ci rende più responsabili e possibilisti. Ho fatto questo lungo preambolo perché mi sono subito chiesta cosa farei, nella sua stessa situazione, con mio figlio. E dopo il primo, consueto conato di severità, sono giunta a una conclusione per me inconsueta. Sa, caro D. cosa secondo noi deve fare con suo figlio? Niente. Assolutamente, niente. Ha diciassette anni, quindi tutto il tempo di questo mondo per far esperienza del disincanto senza che qualcuno (lei, nella fattispecie) corra ad aprirgli bruscamente gli occhi.
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