"Novecento", 30 anni dopo: perché il successo di Baricco è sempre attuale

Il personaggio più riuscito dell'autore italiano ci pone la stessa domanda da 30 anni, che non è segno di "follia", ma di una strategia

"Novecento", 30 anni dopo: perché il successo di Baricco è sempre attuale
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C’è un pianista che suona solo sull’oceano. Che non scende mai dalla nave su cui è nato. Si potrebbe pensare che gli fa paura la vita. E forse è vero. O meglio lui la vita la vuole affrontare così, restando dentro gli 88 tasti del pianoforte, dove lui - Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento – è infinito, dove la musica è infinita ma lo spazio e gli altri sono finiti. Esattamente come è finito il numero di persone che possono salire su una nave. Novecento non ci vuol venire qui dove viviamo noi dove le scelte sono infinite e tutto è caos. Pazzia quella di Novecento? No, lui dice che è strategia. La difesa del genio dalla mediocrità della vita. E lui la vita la vuole così un pezzo per volta, una sfida per volta, perché qui a terra c’è l’infinita tastiera di Dio e, quella, lui non la sa suonare.

Potrebbe essere questo il sunto di quello che è il più famoso monologo teatrale italiano: “Novecento” di Alessandro Baricco, messo in scena per la prima volta trent’anni fa, ad asti e subito diventato un brevissimo e vendutissimo libretto Feltrinelli. Baricco lo compose per farlo interpretare a Eugenio Allegri con la regia di Gabriele Vacis, ma funzionava benissimo anche su carta. Si ha sempre la sensazione di leggerlo ad alta voce. Il monologo esce dalle labbra di Tim Tooney, un trombettista che ha suonato per sei anni sul piroscafo transatlantico Virginian, e narra la singolare storia di Novecento. Tooney incarna la meraviglia dell’umano che incontra il genio assoluto. Questa angolatura è forse quella che si perde di più nel film realizzato da Giuseppe Tornatore, “La leggenda del pianista sull’Oceano” (1998). Il film, con la colonna sonora di Ennio Morricone vinse comunque una larga messe di premi e rese la piece/racconto un successo internazionale. Anche grazie ad un fraseggio memorabile che anche a decenni di distanza resta il Baricco migliore e che è stato trasferito senza troppe perdite nella pellicola.

Oggi Baricco sarà alla Buchmesse alle 15, nell'Arena del nostro padiglione nazionale, sarà protagonista del panel "Letteratura e impegno civile". Per quanto riguarda invece “Novecento” l’appuntamento imperdibile è il 20 ottobre al Teatro Goldoni di Venezia. All’interno del Festival delle Idee, ci sarà una serata speciale per il trentennale. Sarà una lettura corale inedita, arricchita di poesia e ricordi, con evoluzioni dei personaggi originali (grazie ai testi scritti per l’occasione da Alessandro Baricco, Tito Faraci e Marco Ponti), immagini e racconti inediti, a cui prenderanno parte Mirko Artuso, Gloria Campaner, Lella Costa, Laura Curino, Juri Ferrini, Marco Paolini, Paolo Rossi, Fausto Russo Alesi, condotti da Alessandro Baricco e Valeria Solarino. Sul palco anche la pianista Gilda Buttà, che ha eseguito brani di colonne sonore di Ennio Morricone tra cui “La leggenda del pianista sull'oceano”; Tito Faraci e Giorgio Cavazzano, autori per Topolino della Disney de “La vera storia di Novecento”, trasposizione a fumetti di “Novecento”. Interverranno anche i giovani attori della compagnia di Gabriele Vacis PoEM (Potenziali Evocati Multimediali), Alessio Bertallot, Alessandro Carbonare, Cesare Picco, Marco Ponti.

Per il resto c’è solo la grande domanda che Novecento, il personaggio forse più riuscito di Baricco, anche se dopo l'autore ha scritto tanto, da trent’anni ci pone: “Come fate voi laggiù a sceglierne una/ A scegliere una donna/ Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire/ Tutto quel mondo/ Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce/ E quanto ce n'è/Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla? A viverla.../”. Ma per non farsi annegare da una domanda così servirebbe un pianoforte, e una donna dagli occhi grandi come quelli della maga Circe, grandi come l’oceano , onde in fondo alle sue iridi.

Una donna per cui suonare tutta la notte una volta soltanto, mentre le note e la corrente ci danno la risposta, la rotta. Secondo Baricco non sarebbe follia, sarebbe strategia, un tasto alla volta… Come fa Novecento.

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