Napoli - Prima ha votato Luigi De Magistris, poi il suo rivale, Gianni Lettieri. Entrambi gli sfidanti, di centrosinistra e centrodestra, si sono detti sicuri della conquista della poltrona di sindaco di Napoli, dopo 18 anni di “dittatura”, bassoliniana e iervoliniana.
Polo color azzurro, nastrino arancione (simbolo della sua campagna) al polso destro, l’ex pm poco dopo le 9 si è presentato da solo al seggio di via Belvedere, al Vomero. L’europarlamentare ha infilato la scheda nell’urna e all’uscita ha trovato i sostenitori, in particolare di sesso femminile, che lo attendevano per una foto ricordo. La stessa scena, praticamente, si è ripetuta per Lettieri. Accompagnato dalla moglie, l’ex presidente degli industriali, t-shirt color blu notte, braccialetto rosso al polso sinistro ha votato intorno alle 11 nella scuola dei vip, «Carlo Poerio», al Corso Vittorio Emanuele. Anche per il candidato del Pdl foto ricordo all’uscita del seggio e un inatteso contrattempo in un’altra scuola, la «Paolo Borsellino», dove si era recato in visita, dopo avere partecipato a una processione. Un poliziotto lo ha bloccato sostenendo che un candidato «non può avvicinarsi troppo ai seggi». Lettieri ha evitato che la polemica degenerasse ed è andato via. «Non sapevo di questa legge ma comunque non stavo facendo propaganda per me stesso». Il candidato del Pdl si è detto sicuro della vittoria: «Tanta gente mi ha stretto la mano e implorato di vincere per il bene della città».
Di tutt’altra specie l’incidente avvenuto in un’altra scuola, la «Giovanni Paisiello» di Barra, quartiere periferico di Napoli. Un rappresentante di lista di De Magistris avrebbe avvicinato un’anziana elettrice invitandola a dare il voto all’ex pm. Giornata in giro per la città anche per De Magistris. In compagnia dei figli, l’europarlamentare è stato prima al Parco Virgiliano, a Posillipo, e poi in giro nelle strade del centro storico. «È stata una esperienza straordinaria e anche molto faticosa», ha detto De Magistris. E, mentre i due candidati facevano passerella i loro supporter si davano ancora da fare per conquistare i voti degli astensionisti. Il centrosinistra ha chiesto ai propri elettori di «adottare» un cittadino restìo a recarsi alle urne. Più impegnative le pretese di un esponente del Pdl che chiedeva di impegnarsi a portare al seggio 20 astensionisti.
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