Bruxelles - Cambio di strategia per Francia e Gran Bretagna, gli stati che maggiormente avevano spinto per un attacco militare contro Gheddafi. Dopo il vertice Ue, infatti, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha annunciato che i due Paesi stanno preparando "una soluzione politica e diplomatica" per la Libia.
Frattini ha delle idee "Anche l’Italia ha le sue idee e le sue proposte, e le farà valere nelle sedi opportune e nei prossimi appuntamenti discutendole con i nostri partner" riferiscono autorevoli fonti della Farnesina commentando l’annuncio del presidente francese Sarkozy di un’iniziativa "politica e diplomatica" franco-britannica sulla crisi libica. "Qualsiasi soluzione politica a ogni modo - osservano le stesse fonti - dovrà necessariamente passare per il consenso dei Paesi Ue, della coalizione e dunque anche dell’Italia".
Tutto alla Nato Domenica, intanto, la Nato assumerà la guida di "tutte le operazioni militari in
Libia". La decisione sarà finalizzata domenica, come confermano il ministro degli Esteri, Franco Frattini e fonti dell'Alleanza Atlantica. "Ciò significa - hanno precisato dall'Alleanza - che non ci sarà più la coalizione dei volenterosi e quella della Nato,
ma solo una coalizione internazionale a guida Nato". L’Alleanza atlantica guida già le operazioni per assicurare il rispetto dell’embargo delle armi contro la Libia e
l’interdizione e quella, concordata ieri, per l’interdizione della no-fly zone nei cieli libici. "Il prossimo passo
sarà la presa di controllo di tutte le operazioni militari relative alla Libia", hanno riferito le fonti. "La Nato
opererà per la piena implementazione della risoluzione 1973 dell’Onu non andando oltre", hanno precisato.
Domani e domenica il comitato militare della Nato metterà a punto il piano militare per assumere la guida
di tutte le operazioni, incluso le decisioni sulle regole di ingaggio.
Domenica pomeriggio dovrebbe poi riunirsi il Consiglio atlantico dell’Alleanza per mettere il timbro politico
sulle decisioni.
Berlusconi soddisfatto Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha espresso soddisfazione per le decisioni
assunte alla Nato sul comando della missione in Libia. Ai giornalisti che gli chiedevano se fosse soddisfatto per i
nuovi sviluppi, il premier, lasciando l’albergo per recarsi alla seconda giornata dei lavori del Consiglio europeo,
ha risposto sorridente: "Assolutamente sì".
E poi ha aggiunto: "Non avete ancora
capito?
Governare è fare, non dichiarare...".
Gb: forze speciali in Libia Per quanto ufficialmente tutti
escludano operazioni di terra in Libia, 350 militari delle forze speciali britanniche sarebbero già operativi nel paese.
Secondo quanto scrive il Mail oltre ai 250 uomini già presenti da diverso tempo in Libia questa settimana hanno
passato la frontiera un centinaio di uomini del Gruppo di supporto forze speciale (Sfsg).
Un alto ufficiale britannico ha spiegato: "Il nostro scopo è mantenere un basso profilo e fornire quelle
informazioni che possano facilitare la situazione e aiutare le altre agenzie (l’aviazione, ndr) a individuare e
distruggere gli obbiettivi".
Ue pronta a bloccare gas e petrolio Intanto l’Unione
Europea è pronta a formulare e adottare nuove sanzioni contro la Libia, in particolare introducendo misure
destinate ad assicurare che gli introiti provenienti da petrolio e gas non finiscano nelle tasche del regime di
Gheddafi: i paesi Ue presenteranno proposte in questo senso al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo ha confermato il presidente Herman Van Rompuy al termine del vertice europeo a Bruxelles: "Vogliamo bloccare il flusso dei ricavi dalle vendite di petrolio e gas. Maggiore assistenza umanitaria se necessario, perchè la situazione rimane preoccupante. E una conferma dei nostri obiettivi politici: Gheddafi deve andarsene, e ci deve essere una transizione politica guidata dai libici". Van Ropuy ha parlato di Ue unita e determinata, ma grandi discussioni ci sono state nella
lunga notte del vertice sul blocco.
La posizione tedesca si è sempre attestata sulla necessità di una decisione della Ue da non subordinare a
nuove scelte Onu data la probabile opposizione di Russia e Cina.
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