La pasta non è solo un simbolo dell’italianità nel mondo ma un capitolo importante dell’economia.
I dati del mercato parlano chiaro. Alla vigilia del ventesimo World Pasta Day che si svolge domani a Dubai, l'Associazione delle industrie del Dolce e della Pasta Italiane (Aidepi) ha rilasciato dei dati illuminanti su produzione e consumi. In un ventennio, l’esportazione della pasta realizzata nel Belpaese è infatti passata da 740.000 a 2 milioni di tonnellate in 200 Paesi.
Nel 2018 nelle quattro nazioni che importano di più pasta italiana - in ordine Germania, Regno Unito, Francia e Stati Uniti - la crescita media delle esportazioni è stata del +8%, con punte del'11% all’ombra della Tour Eiffel. Ma le importazioni di pasta crescono anche moltissimo in Olanda, Polonia, Arabia Saudita, Australia, Corea del Sud e Ecuador. Senza dimenticare l'incremento del 72,5% della Russia nei primi 7 mesi di quest’anno.
In un certo senso, è anche l’offerta che agevola queste esportazioni: la pasta è oggi alla portata di tutti i palati - anche quelli che hanno abbracciato particolari scelte alimentari o soffrono di intolleranze e allergie, tanto che esiste in versione integrale, bio, senza glutine e così via. Anche se alla fine, la pasta maggiormente consumata è quella in semola di grano duro - soprattutto gli spaghetti.
“In un mercato sempre più competitivo, con nuovi e più aggressivi concorrenti - dice Luigi Cristiano Laurenza, segretario generale di Aidepi - possiamo vincere solo puntando sulla qualità, anche perché la pasta italiana fa da volano ad altri comparti chiave del Made in Italy, come olio, formaggio e pomodoro.
[…] Festeggeremo questo prodotto straordinario anche a Dubai, dove il World Pasta Day sarà l'occasione per presentarlo al mercato asiatico e mediorientale come il cibo perfetto per tutti, vero e proprio alimento del futuro, che unisce al gusto e convivialità anche un approccio al cibo nel segno del benessere e della sostenibilità".Ma intanto, quanta pasta mangiano gli italiani? In tutto lo Stivale, si consumano 23 chili di pasta pro capite all’anno - il 99% degli italiani infatti la porta in tavola circa 5 volte alla settimana.
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