I "tira e molla" sono più frequenti di quanto crediamo e coinvolgono anche i comuni mortali.
“I grandi amori non finiscono mai” decantano i poeti e i cantanti. Lo dimostrano le vicende sentimentali dei protagonisti delle serie tv come Carrie e Mr Big di “Sex and the city”, e i gossip che hanno sotto il mirino star del cinema come Jennifer Aniston e Brad Pitt.
I “Tira e Molla” si basano sulla voglia di ritornare indietro, di recuperare il passato. Dimostrano l’incapacità dell’individuo di accettare i cambiamenti della vita e il fatto che l’esistenza prosegui e noi con essa abbiamo bisogno di evolverci e migliorare. Malsana è l’incapacità dei soggetti implicati in una relazione di questo tipo, di affrontare il dolore dell’abbandono e la solitudine. Molte persone preferiscono vivere di dubbi, incertezze, soprusi piuttosto che affrontare di petto il dolore, il senso del vuoto della perdita. I ripensamenti provocano “destabilizzazione emotiva” crescente e fanno vivere in uno stato di stasi e sospensione che non conduce da nessuna parte la relazione.
Lo studio condotto dall’Università del Missouri è stato effettuato su 545 individui tra coppie etero e gay. Le ricerche hanno dimostrato che le coppie che vivevano una “relazione tira e molla” erano sottoposte ad un forte stress piscologico che le rendeva instabili emotivamente, altamente fragili e vulnerabili, ansiose e depresse. Queste relazioni precarie sviluppano malattie psicosomatiche come dermatiti, eczemi e rendono debole il sistema immunitario.
I motivi delle relazioni “tira e molla” sono molteplici. I principali che sono emersi dallo studio condotto dallo psicologo Kale Monk e pubblicato sul magazine Family Relations è la scarsa comunicazione, l’alto tasso di soprusi e la mancanza di coinvolgimento emotivo. Le fratture possono nascere dal desiderio di ritrovare la libertà perduta, dalla necessità di rompere i vincoli e la routine che spesso soffoca la coppia.
Per salvaguardare la salute mentale gli psicologi avvertono che il “tira e molla” quando diventa una routine si trasforma in uno stato di schizofrenia difficile da gestire. Quando ci si riconcilia ci si ritrova spaesati, appesantiti, angosciati e disillusi. Kale Monk dell’Università del Missouri consiglia di riflettere accuratamente sui motivi che hanno portato l’interruzione. Occorre comprendere se le motivazioni hanno un forte impatto sulla relazione di coppia.
Sulla base di questa analisi bisogna discutere sui motivi per cui la riconciliazione potrebbe essere un’opzione da prendere in considerazione o meno. Se si sta insieme solo per obblighi o per convenienza è meglio troncare. Relazioni non sono basate sulla libera scelta, la complicità, il rispetto reciproco sono destinate all’infelicità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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