L'Isola che c'è. Strana la storia del quartiere a Nord di Porta Garibaldi, tagliato fuori dal resto della città dalla ferrovia e per questo sede della «ligèra», la criminalità un po' folcloristica della Milano che non c'è più, ma rimesso in gioco dai cambiamenti urbanistici di Milano, che non lontano da qui ha fatto germogliare il Bosco Verticale e i grattacieli di Porta Nuova facendo dell'antica Insola de Porta Comasina una nuova centralità, con gentrificazione annessa. E il proliferare di posti dove bere e mangiare non sempre in modo memorabile. Proprio per questo vi indichiamo sette indirizzi garantiti.
Ratanà Prototipo della trattoria milanese contemporanea, categoria che Cesare Battisti «inventò» circa tre lustri fa in tempi non sospetti, è un locale che ha una valenza cittadina e non solo di quartiere. La cucina di Cesare, di recente star dei social con le sue videoricette, è elegante e colta, il suo risotto sempre strepitoso (attualmente in carta c'è quello alla parmigiana, burro acido, timo, storione affumicato e caviale in bottarga), i classici milanesi magnificamente interpretati. Un luogo da amare. Via Gaetano de Castillia 28, tel. 0287128855.
Casa Ramen Altro classico contemporaneo ma di tutt'altro genere questo locale in via Porro Lambertenghi 25, che non ha mai smesso di fare il migliore ramen della città. L'anima è Luca Catalfamo, il locale è minuscolo e non prevede prenotazione, si va e si fa la fila, il menu è stringatissimo: sei tipi di ramen realizzati con prodotti locali di alta qualità, tre tipi di bao e due snack (imperdibile il Pollo Karaage, perfettamente fritto). C'è anche un secondo locale a poca distanza, il Casa Ramen Super (via Ugo Bassi, 26), in stile izakaya.
Frida Più che un ristorante, un'istituzione del quartiere: si mangia (menu semplice: farinate, taglieri, hamburger), si beve al cocktail bar, ci si scambiano oggetti al mercatino vintage, si guardano mostre, si partecipano a laboratori, si ozia in un cortile adornato di piante e rampicanti, che induce all'incontro. In via Pollaiuolo al numero 3.
Mercato Isola Storico mercato rionale in piazzale Lagosta, privatizzato dal Comune e affidato, dopo qualche vicissitudine, all'imprenditore romano Paolo Colapietro, che portato brand di alto profilo gastronomico: primo tra tutti la Katsusanderia di Joji Tokuyoshi (quello di Bentoteca), Mannarino, e l'accademia di cucina Food Genius.
Da Berti Un po' ai limiti del quartiere, in via Algarotti 22, ma non potevo escludere questa vera icona della ristorazione meneghina che da oltre centosessant'anni accoglie gli ospiti in un'atmosfera elegante e familiare, un po' festa di paese, un po' taverna elegante. Lo chef napoletano/milanese Fabio Carotenuto propone una buona cucina milanese e piatti alla brace da un menu quasi enciclopedico.
Orsetto d'Abruzzo. Ai confini tra Isola e Farini, al 10 di via Valtellina, un interessante locale di cucina abruzzese, spin off di un'insegna di buon successo a Bologna ideata da Daniele Ciotti: Pizz'e foglie, Cacio fritto, Timballo abruzzese, Gnocchi alla scannese, Pallotte cacio e ova, Agnello alla brace e naturalmente tanti Arrosticini.
Biga Elegante pizzeria contemporanea che unisce il bello al buono.
Tre le tipologie di pizza, tutte egualmente interessanti: la tradizionale con bordo a canotto, dall'impasto ampiamente idratato; la ruota di carro molto stesa e quindi bassa e digeribile; la padellino, piacevolmente croccante. Un consiglio per ogni tipologia: rispettivamente la Frigiarella, la Spaccanapoli e la Diavola di Castelpoto. In via Pollaiuolo 9.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.