La lirica e il pop celebrano i novant'anni del re dei tenori

All'Arena di Verona il 30 settembre un megashow (che andrà in tv)

La lirica e il pop celebrano i novant'anni del re dei tenori
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Dopotutto lui voleva «la musica senza confini». Ed è per questo che Nicoletta Mantovani ora vuole celebrare i novant'anni del suo Luciano Pavarotti con il concerto che sublima la carriera ineguagliabile del tenore dei tenori. Arena di Verona. 30 settembre. Le prevendite sono già aperte anche se il cast non è ancora chiuso, nonostante i nomi già confermati bastino e avanzino. Se nel 2017, in occasione del decennale della morte, l'obiettivo della celebrazione era stato fissato sul mondo pop, stavolta, come spiega Ferdinando Salzano, il fondatore della agenzia Friends&Partners che organizza l'evento, «siamo partiti dalla lirica». E così tra i primi nomi annunciati ci sono Placido Domingo e José Carreras, i due tenori che con Pavarotti hanno davvero sdoganato la lirica di fronte alle masse popolari, e poi Andrea Bocelli, stimatissimo dal maestro, il suo ultimo allievo Vittorio Grigolo, Yusif Eyvazov «che dice sempre di ispirarsi a Luciano» come conferma Nicoletta Mantovani, Jonathan Tetelman, Fabio Sartori e i soprani Angela Gheorghiu, Mariam Battistelli, Carmen Giannattasio e Giulia Mazzola.

«Luciano manca al mondo», dice Nicoletta Mantovani e l'affetto che il tenore riceve continuamente anche sui social sottolinea un legame e una attenzione che raramente coinvolge chi canta la lirica. Anche in questo Pavarotti è stato unico. E «la sua bambina» Alice, che oggi ha ventidue anni e gli assomiglia tantissimo, si commuove precisando che «all'Arena di Verona ci saranno tante persone che hanno fatto parte della vita di mio papà». Lei, che ha il garbo innato di chi sa coinvolgere la platea, racconta di quando «papà ed io dipingevamo insieme, lui molto concentrato mentre io, che avevo tre anni, ero più che altro impegnata a spalmare la pittura con le mani sulla tela». C'è anche il suo spirito all'interno della Fondazione Pavarotti, che conserva ed esalta la memoria del tenore anche attraverso la Casa Museo di Modena che Big Luciano ha curato per dieci anni e dalla quale la moglie e la figlia sono uscite dopo la sua morte. «Però chi la visita spesso poi mi dice: Sembra che lui debba tornare da un momento all'altro».

Al di là della fondazione, c'è anche l'Orchestra Luciano Pavarotti composta da giovani musicisti di talento che all'Arena accompagneranno tutti sul palcoscenico.

A proposito, la Fondazione Pavarotti e la Casa Museo ricevono una esigua quantità di fondi statali e forse sarebbe opportuno che lo Stato intervenisse a tutela di uno degli italiani tuttora più famosi e significativi del mondo. «L'idea è quella di ripercorrere l'esperienza del Pavarotti & Friends» conferma Nicoletta Mantovani, senza escludere che l'appuntamento diventi annuale. Ciò che esclude, invece, è che ci possano essere video o duetti di Pavarotti «inventati» dall'intelligenza artificiale: «C'è un limite etico da rispettare, io non accetterei mai qualcosa legato a lui ma senza il suo consenso». Di sicuro lo show andrà in tv, non si sa ancora se in diretta oppure no, se Raiuno oppure Canale 5.

C'è una maturità consapevole e affettuosa in Nicoletta Mantovani quando parla di Luciano Pavarotti ricordando anche le storie di una vita insieme. «Ci piaceva organizzarci a sorpresa le feste di compleanno, l'ultima che ho pensato per lui, a ottobre prima che gli diagnosticassero la malattia, è stata a palazzo Albergati, a Bologna. Era tutto segreto, ci abbiamo messo quasi un anno per realizzarla, era un ballo in maschera durante il quale hanno cantato anche Lucio Dalla, Tony Renis e Zucchero». Bei ricordi.

Nicoletta Mantovani, però, poi rilancia la volontà di Pavarotti che «la gente cantasse la lirica per strada» e conferma che per questo motivo il tenore apriva continuamente al grande pubblico le porte del canto lirico. Il pop era la chiave per aprire i confini. Anche per questo è tuttora il tenore più (ri)conosciuto dal pubblico. E difatti all'Arena di Verona ci saranno le popstar che hanno segnato la carriera di Big Luciano, da Laura Pausini (la prima confermata) ai probabili Zucchero, Sting e magari Bono degli U2. Ma non solo.

Ci saranno anche «nomi del pop che non l'hanno mai conosciuto» e quindi la lista di ipotesi è lunghissima, da Ed Sheeran alle nuove popstar italiane o straniere che sono cresciute con il ricordo di un tenore che era imbattibile sul palcoscenico ma è stato insuperabile anche nell'aprire le porte della lirica a chi se ne sentiva escluso.

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