di Carlo Visconti*
L’articolo pubblicato da il Giornale l’8 gennaio 2012, con il titolo "Auto blu e benefit: così il Csm divora 35 milioni all’anno", contiene una serie di inesattezze ed informazioni errate che meritano una puntuale precisazione.
Innanzi tutto occorre evidenziare che il bilancio del Csm è approvato in seduta plenaria pubblica e, ogni tre mesi, i suoi conti vengono controllati da tre revisori esterni, mentre tutta la contabilità viene inviata a fine anno alla Corte dei Conti per il controllo successivo.
È vero che per l’anno 2011 sono stati messi a disposizione del Consiglio 35.374.000 euro: ma 4 milioni 307mila non sono stati spesi. Verranno in larga parte utilizzati per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento alla normativa vigente dei tre edifici consiliari e degli archivi, per i quali il Demanio non ha sufficienti fondi a disposizione.
Al contrario di quanto si afferma nell’articolo, è il Csm inoltre a colmare con propri fondi, la differenza tra lo stipendio di docente percepito dai componenti laici eletti dal Parlamento in seduta comune tra i Professori universitari e la retribuzione fissata per legge per tutti i Consiglieri.
Non è vero che i componenti del Csm «lavorino per 12 giorni al mese»: il dato quantifica le sole sedute di plenum e di commissione, ma non il tempo impiegato per lo studio degli atti e la redazione delle delibere da parte dei Consiglieri, impegnati nella gestione di oltre 18.000 magistrati ordinari ed onorari. La concentrazione delle sedute, semmai, è funzionale al contenimento delle spese di missione e di viaggio per i componenti residenti fuori sede. La pianta organica del Consiglio non conta 270 unità di personale, ma 243. Il dato effettivo ad oggi peraltro è di 183 unità in servizio, a seguito di circa 20 pensionamenti anticipati e del divieto di nuove assunzioni. Così come è palesemente errato il dato di «144 funzionari addetti a funzioni amministrative ».
In realtà sono 53 sui 77 previsti dalla pianta organica. I 64 autisti di cui parla l’articolo non esistono: sono 20, sui 32 previsti in organico. Mentre, l’autovettura blindata Maserati, non è di proprietà del Consiglio,ma dell’Arma dei Carabinieri che la mette a disposizione del vicepresidente, quale destinatario delle misure di sicurezza stabilita per decreto del ministro dell’Interno. Gli uscieri non sono 22 ma 17, su una pianta organica di 23. Ad oggi le persone assunte a contratto sono solo 7. Sei sono collaboratori diretti dei consiglieri più un addetto stampa. Altri 12 loro collaboratori sono in posizione di comando provenienti dal ministero della Giustizia e 8 fanno già parte del personale di ruolo del Consiglio.
Non c’è dunque un «numero imprecisato di persone a contratto », come non c’è un numero imprecisato di persone «comandate da altre pubbliche amministrazioni ». I cosiddetti «comandati» sono in tutto 47 provenienti dal ministero della Giustizia, in considerazione dei vuoti di organico. Quanto alla retribuzione del personale dipendente, segue sostanzialmente, dal triennio 2008-2010, le regole previste dal contratto di lavoro del comparto ministeri. I componenti del Csm non percepiscono singole indennità per le sedute di commissione, ma un’indennità di presenze forfettaria, peraltro decurtata in ragione delle eventuali assenze. C
osì come non è vero che i componenti residenti fuori Roma percepiscono un forfait di 209 euro netti al giorno più un’indennità di missione tra i 200 e i 300 euro netti giornalieri. Essi hanno diritto esclusivamente ad un’indennità di missione giornaliera di 220 euro per ogni giorno di presenza effettiva oltre al rimborso delle spese di viaggio documentate. È infine infondato e fuorviante il confronto tra il Consiglio superiore francese, quello spagnolo e quello italiano o altri simili organismi europei, come confermato di recente dalla relazione della cosiddetta commissione Giovannini «Per il livellamento retributivo Italia-Europa» nella quale si legge, tra l’altro, che: «per il Consiglio Superiore della Magistratura (…) per la Francia, l’Olanda e il Belgio le funzioni svolte dagli analoghi organi nazionali sono più limitate. In Spagna andrebbe considerato anche il Consejo Fiscal ; in Germania e in Austria, infine, sono del tutto assenti organi analoghi al Csm».
Peraltro, il Csm italiano, per la sua peculiarità di organo di rilevanza costituzionale, è caratterizzato da strutture e attività di notevole complessità, tra cui quella della
formazione professionale permanente, particolarmente onerosa e destinata a continuare fino a quando non entrerà effettivamente in funzione la Scuola Superiore della Magistratura.* Segretario generale del Csm
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