Riconosciuto “Città d’arte” dalla Regione Emilia-Romagna, Grazzano Visconti è un suggestivo borgo in provincia di Piacenza quasi totalmente ricostruito in stile medievale agli inizi del Novecento, in linea con il Castello che effettivamente risale alla fine del XIV Secolo.
Chi vuole immergersi nell’atmosfera del Medioevo, infatti, troverà numerosi spunti addentrandosi tra le mura di questo piccolo villaggio fortificato, realizzato per volontà di Giuseppe Visconti di Modrone, nobile milanese che ereditò il castello dal padre e che volle affidare all’architetto Alfredo Campanini il completo rifacimento di quasi tutti gli edifici circostanti: l’obiettivo era proprio quello di dare vita a un luogo in tutto e per tutto simile a un antico borgo medievale, dedicato alle arti e all’artigianato.
La storia di Grazzano Visconti
L’antico castello risale al 1395, anno in cui Gian Galeazzo Visconti Signore di Milano concesse l’edificio in dono alla sorella Beatrice che sposava Giovanni Anguissola, un nobile di Piacenza. Solo nel 1870 la proprietà del castello tornò nelle mani dei Visconti di Modrone.
Il progetto promosso da Giuseppe Visconti di Modrone qualche decennio più tardi era davvero grandioso, mirato a rinnovare sia il castello sia l’intero borgo fatta eccezione per la Chiesa dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Fanno parte del progetto le merlature, gli arredi interni, la disposizione delle stanze e il rifacimento della torre angolare su base quadrata.
Richiamando gli usi e le attività economiche medievali, il borgo è stato popolato di botteghe artigiane che potessero tramandare gli antichi mestieri e offrire uno sbocco lavorativo ai giovani locali: i maestri del luogo sono abilissimi nel lavorare il ferro battuto, nell’intagliare il legno e nella lavorazione della ceramica.
L’origine medievale dei tortelli con la coda
Anche alcune delle eccellenze gastronomiche locali sono legate alla storia della famiglia Visconti. I celebri tortelli con la coda, ad esempio, sono tipici del Comune di Vigolzone e rappresentano una variante dei tortellini tradizionali. Si dice che verso il 1350 Bernardo Anguissola, feudatario dei Visconti, abbia ospitato Francesco Petrarca nel suo castello. È proprio in onore del poeta che le cuoche decisero di ideare un nuovo formato di pasta fresca ripiena, che è poi diventato una delle prelibatezze del luogo e dell’Emilia-Romagna.
Il fantasma Aloisa, protettrice degli innamorati
Le leggende legate alla storia del castello di Grazzano Visconti non mancano. La più celebre ha come protagonista Aloisa, moglie di un capitano di ventura morta di dolore a causa dei tradimenti del marito. Pare che il fantasma della giovane sfortunata sia stato avvistato dallo stesso Giuseppe Visconti di Modrone, che ne ha tracciato un ritratto facendo realizzare numerose statue con le fattezze di Aloisa.
Ancora oggi è possibile imbattersi nelle sculture, raffiguranti una donna piccola ritratta con le braccia conserte, diventata simbolo dell’amore tragico e protettrice degli innamorati non corrisposti.
Lo stesso Giuseppe appare in un affresco a soggetto religioso, realizzato dallo stesso Conte nel
1937, ritratto nell’atto di offrire il borgo alla Madonna insieme alla sua famiglia: tra i figli si intravede anche Luchino Visconti, diventato uno dei più famosi registi cinematografici italiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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