Valli di Comacchio: l'importanza delle anguille per l'economia locale

Dalla pesca al commercio delle anguille: alla scoperta di tutte le attività che fanno da traino all'economia delle valli di Comacchio, detta anche "la piccola Venezia"

Valli di Comacchio: l'importanza delle anguille per l'economia locale

Una città lagunare chiamata “piccola Venezia”, seppur si trovi in Emilia Romagna, che affascina per le sue caratteristiche architettoniche unite a storia e tradizioni locali. È Comacchio, una città di origini antichissime legate agli inizi del Medioevo, che ha fondato la sua economia sulla pesca, soprattutto di anguille,e sulla produzione di sale. Basta recarsi nel suo antico centro per immergersi nelle tracce storiche che hanno fortemente determinato la sua nascita ed evoluzione.

Ovunque si cammini è possibile ammirare bellissime chiese e monumenti che si ergono sui ponti sotto i quali scorrono numerosi canali. Il ponte Trepponti, che rappresenta la porta simbolo per accedere in città, ne è un’esemplare testimonianza con le sue cinque scalinate. Una struttura realizzata nel 1638 che permetteva, tra le altre cose, di far ingresso nella piazzetta principale e partecipare al mercato del pesce.

L’anguilla: una risorsa dell’economia locale

Trepponti


Quando si parla di pesca nelle Valli di Comacchio, si pensa subito alle anguille e non può essere diversamente dal momento che si tratta di una specie che riesce a trovare in queste lagune il proprio habitat per vivere e riprodursi. Più precisamente si fa la distinzione tra il capitone e il buratello. Il primo è l’anguilla femmina che si presenta di maggiori dimensioni e molto più lunga (fino a un metro e mezzo) rispetto al secondo, ovvero il maschio di questa specie e che al massimo può arrivare a 60 cm di lunghezza. Si tratta di un pesce migratore. Le anguille sessualmente mature infatti si spostano dalle acque dolci o salmastre, nelle quali risiedono, per riprodursi nel mar dei Sargassi in autunno: qui depongono le uova per poi morire. Ed è proprio in questa porzione del mare Atlantico che nascono nuove forme di vita.

Laguna

Come vengono pescate le anguille nelle Valli di Comacchio

È l’autunno il periodo in cui inizia la pesca delle anguille nelle Valli di Comacchio. Da ottobre a febbraio le attività dei pescatori sono concentrate lungo i canali per accendere i motori dell’economia locale. L’alta marea, il vento di bora e l’assenza di luce creano un’atmosfera suggestiva che sembra catapultare chi si trova sui canali dentro un film dagli inattesi risvolti. Ed invece quelle sono le condizioni ideali per la pesca. Le anguille iniziano a migrare proprio in quel periodo per riprodursi nel mar de Sargassi. Durante quel viaggio molte di loro rimangono intrappolate nel lavoriero, uno strumento antico di cattura basato su una serie di bacini comunicanti, come delle griglie, a forma di freccia che permettono di selezionare le anguille rispetto ad altre specie.

Anguille

Un tempo il lavoriero era costruito in grisole e pali, oggi con cemento e metallo, ma la sua struttura rimane la stessa. Questo imponente strumento determina i movimenti delle anguille facendole convogliare verso specifiche traiettorie per catturarle. In un primo momento le anguille vengono bloccate assieme a tutti gli altri pesci in uno sbarramento a maglie larghe. Poi riescono a scappare grazie alla loro forma allungata, rimanendo però bloccate in un secondo sbarramento, quello dalle maglie strette. Lì vengono pescate coi retini. Le prime anguille che si mettono in viaggio per la riproduzione sono dette settembrine, perché anticipano le altre iniziando a settembre la fase migratoria.

Dalla pesca al commercio

Anguilla al forno

Una volta pescate, le anguille hanno due destinazioni. Nel primo caso vengono portate ai mercati delle piazze per essere vendute fresche. Alto il loro prezzo, che ne testimonia prestigio e qualità: 30 Euro al kg. Nel secondo caso vengono lavorate in salamoia per la marinatura. Qui avviene la loro conservazione nelle latte con sale, aceto e acqua. Le quantità di questi ingredienti rimangono sconosciute ai più. Il segreto del mestiere è un punto di forza delle realtà imprenditoriali locali.

Volete assistere alla pesca e alle attività connesse al commercio delle anguille? E allora non vi resta che visitare le Valli di Comacchio nelle prime due settimane di ottobre. In questo periodo infatti oltre all’inaugurazione della stagione della pesca si svolge la sagra dell’anguilla.

Degustazioni all’aperto, con ricette che vedono questa specie protagonista di ogni pietanza, accompagnati da spettacoli di intrattenimento, vi permetteranno di entrare dentro le tradizioni enogastronomiche e culturali della piccola Venezia.

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