Vernazza, tra leggenda e curiosità storiche

Parte integrante del territorio delle Cinque Terre ecco la splendente Vernazza, incastonata nella roccia come un diamante e lambita dal mare della Liguria

Vernazza, tra leggenda e curiosità storiche

Tra muretti, ripide e strette stradine, terrazze naturali a picco sul mare ecco Vernazza, secondo paese e borgo delle Cinque Terre. A pochi passi da La Spezia è parte integrante di un pittoresco e frastagliato tratto di costa della riviera ligure di levante, amato e frequentato per il suggestivo e caratteristico paesaggio. Vernazza si inserisce perfettamente in questo contesto dove la collina appare rocciosa, aspra e accidentata, per poi aprirsi ad ampi terrazzamenti dedicati alle coltivazioni.

Un panorama di certo suggestivo per un posto magico a pochi passi dal mare, un luogo unico come quello delle stesse Cinque Terre e dell'omonimo parco nazionale e sito dell'UNESCO. Il borgo nel tempo ha preservato le sue bellezze, mantenendo quasi inalterati percorsi, vie, logge, porticati, muretti a secco, scalinate e portali. Il tutto sovrastato dal santuario di Nostra Signora di Reggio, meta preferita degli amanti delle escursioni e del trekking.

Vernazza, tutte le curiosità storiche

Vernazza panorama

Nota con il termine di Vernassa in dialetto ligure, o anche Vernasa secondo la variante locale, il nome di Vernazza giunge probabilmente dal latino verna che significa indigeno, del luogo. In origine era territorio di proprietà dei marchesi Obertenghi che la consideravano quale fondamentale porto fortificato, dove collocare le navi in difesa contro l'assedio dei Saraceni. Ma è con l'atto del 1080, nel quale viene citato il castrum Vernatio, che il borgo viene identificato ufficialmente come base marittima della stessa famiglia degli Obertenghi. La cittadina iniziò così a popolarsi rapidamente, sotto la protezione della stessa famiglia che edificò postazioni di avvistamento e difesa contro gli assalti, divenendone ufficialmente signori di Vernazza nei secoli XI e XII. Avviando al contempo una serie di attività e scambi commerciali lungo il territorio.

Nel 1209 Genova estese i suoi territori inglobando anche Vernazza, il tutto suggellato dal giuramento di fedeltà stipulato dagli 88 capifamiglia della zona. Successivamente il governo di Genova impose la costruzione di una serie di fortificazioni con cinta muraria e di un porto per l'approdo e riparazione delle navi, una struttura unica che per un secolo ne preservò l'incolumità dalle incursione dei corsari. Passata attraverso la dominazione napoleonica, il Regno di Sardegna e poi il Regno d'Italia, Vernazza dal 1923 è parte della provincia di La Spezia. Le attività commerciali legate alla produzione di vino e alla pesca hanno visto alternarsi momenti di declino a momenti di ripresa economica.

Ma la costruzione della linea ferroviaria Genova-La Spezia-Pisa ha liberato definitivamente Vernazza dall'isolamento in cui versava, riattivando un buon commercio, agevolando un aumento della popolazione e di braccianti, oltre che un forte incremento del turismo. In aggiunta a un realtà urbana così singolare e affascinante, Vernazza offre la possibilità di visitare alcuni bellissimi luoghi di culto e architettonici di grande pregio. Tra questi la Chiesa parrocchiale di Santa Margherita di Antiochia, patrona del borgo, la Chiesa di San Francesco ormai sconsacrata ma location perfetta per spettacoli musicali, teatrali, ed esposizioni. Posizionata accanto all'ex convento dei frati Minori Osservanti, ora sede del Municipio. Senza dimenticare alcuni reperti delle mura di cinta, con la torre di guardia restaurata nel tempo. Il castello dei Doria e parte della fortificazione, fino al luogo più gettonato ovvero il Santuario di Nostra Signora di Reggio che sovrasta e protegge il borgo.

Vernazza, tra incanto e leggende

Panorama notturno

Piccolo balcone affacciato sul mare, Vernazza è un luogo affascinante e ricco di storia caratterizzato da stretti passaggi, scalinate quasi nascoste con vicoli che conducono alla via centrale che sfocia nella piazzetta accanto al porticciolo. Un borgo unico nel suo genere, magico e mistico, con rimandi alla religione ma anche al culto pagano. Come ben rappresentato dai tanti volti scolpiti nella roccia e nella pietra, presenti nella grotta situata nel bosco collocato accanto Santuario di Nostra Signora di Reggio. Un angolo di pace con alberi secolari e sorgenti naturali, dove la popolazione si recava per dissetarsi e cercare guarigione.

Anche la genesi della chiesa di Santa Margherita di Antiochia è legata a una leggenda, in particolare al ritrovamento in mare di una scatoletta contenente le ossa del dito della santa. La popolazione, pronta a celebrarla, aveva deciso di costruire una chiesa all'interno del quartiere noto come Isolotto, ma una forte mareggiata aveva sottratto la reliquia ricomparsa solo tempo dopo nello stesso luogo del primo avvistamento. Per questo la popolazione aveva scelto di collocare le fondamenta dell'edificio nello stesso posto indicato dalla santa, ovvero direttamente sul mare. Un luogo davvero singolare impreziosito dalla magica presenza di due splendide spiagge incastonate nel paesaggio, raggiungibili a piedi e dall'acqua meravigliosa.

Un'altra leggenda sarebbe legata alla figura femminile di una giovane chiamata Maimuna, che si nascose in una grotta per sfuggire ai saraceni senza, però, ritrovare la via di fuga.

Secondo il passaparola dell'epoca, la ragazza, da quel momento cercò di catturare marinai e pirati di passaggio, attirandoli nella grotta con la sua voce. Un lamento che pare si senta ancora oggi fino a Vernazza, proprio durante le notti di tempesta.

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