L'orrore colto di Wes Craven. Quando la paura è un piacere

"Il Professore" del brivido fu affascinato dagli autori modernisti e dal mondo dei sogni. Soprattutto i suoi

L'orrore colto di Wes Craven. Quando la paura è un piacere
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Tra i grandi maestri del terrore, il «Professore» dell'horror Wes Craven (1939-2015) è uno dei casi più incredibili e bizzarri che ci siano stati. Creatore dell'incubo per eccellenza, Freddy Kruger, il cineasta americano è stato più volte snobbato dalla critica, mal interpretato e messo nella condizione di non potersi sdoganare dal cinema di genere. Nel saggio Wes Craven. Il regista dell'incubo (Edizioni NPE), Mariano Mesti conduce il lettore in un'attenta disamina delle opere del «prof» (chiamato così da Tony Timpone, il famoso editor della rivista Fangoria, che metteva in risalto i titoli accademici e la cultura di Craven), passandone in rassegna non solo le storie, ma soprattutto la parte più nascosta di ogni pellicola, in una sorta di esplorazione capace di fornire, dopo il buio della solita critica, una nuova luce. Craven, pur provenendo da una famiglia religiosa, non se ne lascia influenzare, si allontana presto dalla rigidità Battista e affronta il suo periodo accademico in modo brillante, scoprendo le passioni che poi sarebbero state il fulcro del suo avvenire: gli scrittori modernisti che lo convincono della scelta di scrivere per vivere e il sogno, che durante il periodo universitario soprattutto lo porta a studiare vari casi legati al mondo onirico e a effettuare diversi esperimenti, iniziando anche un'annotazione quotidiana dei propri sogni.

Cinematograficamente non viene affascinato dall'horror da molte pellicole, anzi, l'unico film di genere che ammira è La notte dei morti viventi di Romero. Passando da Le colline hanno gli occhi, ispirato da Sawney Bean (una leggenda scozzese che pare abbia mangiato e trucidato con il suo clan oltre mille persone nel XIV secolo), un gioiello western di scontro sociale tra borghesia e outsider che ha regalato sequel e remake/reboot, e continuando con la mancata regia di Rambo che lo avrebbe portato a mostrarsi capace di raccontare anche storie non da brivido, la storia filmica di Craven viene raccontata con precisione Mesti, che regala aneddoti e curiosità.

E Freddy? Il Nightmare per eccellenza, di cui tutti sono figli, che tanto ha terrorizzato gli spettatori al tempo stesso affascinandoli e rendendosi eroe delle masse? Lui ha cambiato radicalmente il concetto di slasher movie.

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