A Malpensa arrivano gli ambulatori per i corrieri della droga. Saranno cinque celle super blindate in cui i trafficanti provenienti dal Sud America o dalla Nigeria saranno passati ai raggi x per verificare quanti ovuli di cocaina o di eroina hanno ingerito. I corrieri avranno tutta l’assistenza medica necessaria per poter espellere il corpo del reato senza pericoli per la vita. In sostanza, il servizio che fino ad oggi è stato svolto dall’ospedale di Sant’Antonio Abate a Gallarate, verrà effettuato all’interno dell’aeroporto, nel terminal 2, a un passo dalla zona bagagli. «In questo modo - spiega il direttore dell’azienda ospedaliera Armando Gozzini - eviteremo di portare i corrieri in ospedale con le manette e non ci sarà più nemmeno il disagio dei piantoni fuori dalla loro stanza». Il progetto, che prenderà il via il 9 dicembre e sarà tenuto a battesimo dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, è stato messo a punto dalla Guardia di Finanza assieme a Sea (che mette a disposizione gli spazi per le celle-ambulatorio), alla Regione Lombardia, all’ospedale gallaratese (che fornisce le apparecchiature e il personale medico) e alla direzione penitenziaria di Busto Arsizio. L’ambulatorio contro il narcotraffico sarà aperto 24 ore su 24 ed è in via di definizione l’organizzazione dei turni del personale medico e di sorveglianza. Non sempre sarà necessaria la presenza di un dottore: un tecnico di laboratorio invierà le immagini delle radiografie da Malpensa all’ospedale di Gallarate e i camici bianchi valuteranno, caso per caso, il da farsi, semplicemente guardando lo schermo del pc. Oltre a limitare la circolazione della droga, l’obbiettivo del progetto è anche quello di salvare la vita a vittime innocenti che, per povertà estrema o per costrizione, trasportano decine di ovuli di droga nella pancia senza sapere quali rischi corrono: c’è chi arriva a ingerirne fino a 170 e basta che un solo ovulo si rompa per mettere a rischio la vita.
I corrieri della droga, i cosiddetti «ovulatori», sono all’ordine del giorno a Malpensa. Quelli ricoverati per qualche complicazione all’ospedale di Gallarate sono saliti vertiginosamente, passando da 25 nel 2007 a 65 nel 2009.
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