La Regione (forse) ha trovato il modo per abbattere le liste dattesa. Ma stavolta Amos, la società che opera nel basso Piemonte e che dovrebbe affiancare le strutture pubbliche nelle visite specialistiche, non centra. Centra, invece, il consorzio di aziende Micenes, sul quale ieri si è abbattuta lira di Burlando. Perchè, in base a uno studio effettuato dagli uffici regionali, il consorzio che nel 2004 ha firmato un appalto decennale di 403 milioni di euro per la fornitura di servizi alle Asl, sarebbe responsabile di aumenti fino a quattro milioni di euro per le spese di carburante ed energia elettrica. «Con numeri di questo genere - si è lasciato scappare il governatore - risolviamo il problema delle liste dattesa in cinque minuti e mezzo». Forse non è proprio così. Di certo la Regione ha deciso di valutare la possibilità di rescindere il contratto con Micenes e di rivolgersi alla Corte dei Conti. «Il sistema della sanità ligure non è giusto che regga questi costi. Non è accettabile che ci sia chi fa e chi disfa», aggiunge Burlando. Lanalisi dei dati è stata condotta su Asl 3, Asl 4, Santa Corona, San Martino e Gaslini che rappresentano il 50 per cento del costo dellappalto. Sono ancora da verificare Asl 1, Asl 2, Asl 5 e istituto Evangelico, mentre il Galliera e Villa Scassi non rientrano nellappalto. «Dai nostri calcoli - dice il presidente della Regione - risulta un significativo aumento dei costi del riscaldamento nonostante lultimo inverno sia stato particolarmente mite». Secondo quanto spiegato dallassessore alla Sanità Claudio Montaldo lanalisi è stata condotta sui conti storici 2005/2006 simulando lapplicazione del nuovo contratto per lanno sperimentale 2007-2008.
Intanto la Regione studia nuovi modi di fare accoglienza turistica. Si chiama albergo diffuso lultima invenzione della giunta per incrementare la ricettività da Ventimiglia a La Spezia. Si tratta di una sorta di paese albergo ubicato in centri storici con più di 100 abitanti.
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