Luigi, 14 anni e autistico "Scalerò il Kilimangiaro"

Il trainer ha creato un'associazione per chi soffre di disturbi cognitivi: sono tutte imprese da eroi

Luigi Degli Occhi con Massimo Magnocavallo
Luigi Degli Occhi con Massimo Magnocavallo
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È tutto pronto per l'impresa, il ritrovo a Malpensa è stasera alle 22. Luigi Degli Occhi, milanese, 14 anni, scalerà il Kilimangiaro (5.895 metri). Si allena da un anno e mezzo. Prima nuoto e canoa per sviluppare i muscoli, poi escursioni fra le vette, dal Cevedale a Punta Giordani (4.068 metri) al Monte Bianco.

Partirà con il suo fidato istruttore Massimo Magnocavallo, fondatore dell'associazione «I Supersportivi» e con l'amico fotografo Alberto Locatelli. Con loro le guide locali, tre portatori e due cuochi che li attenderanno al campo base a 1.600 metri in quota. La vetta si conquista giorno per giorno, «con cinque dovremmo farcela ad acclimatarci» si augura Magnocavallo. Ma intanto è certo che si godranno il viaggio, sono accessoriati come si conviene, grazie agli sponsor, hanno il supporto dell'agenzia specializzata Focus Himalaya Travel e dormiranno nelle casette in legno disseminate lungo il sentiero, nei loro sacchi a pelo. C'è trepidazione per l'attesa ma più forte è la gioia. Perché Luigi è un ragazzo autistico, ha avuto le sue difficoltà a scuola e a esprimersi come altri coetanei classificati «a basso funzionamento», invece... «Bisogna vederlo come va». È orgoglioso come un padre l'istruttore Magnocavallo. «Però ero sicuro che Luigi sarebbe arrivato a questo punto». Per capire da dove arrivi questa certezza oltre che il risultato - facciamo un passo indietro. Magnocavallo, lecchese, è stato agente di commercio e triatleta fino al 2012 per poi cimentarsi nella formazione dei giovani atleti. Si è dedicato al primo ragazzo autistico perché figlio di un amico fraterno e poi, raffinando il proprio metodo, ha creato «I Supersportivi» per rendere lo sport uno strumento abilitativo per chi soffre di disturbi cognitivi e del neuro-sviluppo.

Luigi Degli Occhi con Massimo Magnocavallo

È stato lui, nel 2016, a preparare Margherita Abbatangelo, 23 anni, affetta dalla sindrome di Turner, ad attraversare a nuoto lo stretto di Messina. Sempre lui ha allenato Giacomo, sedicenne autistico, per la maratona milanese del 2019. Oggi Giacomo è tesserato Fidal e corre a livello agonistico. Non una modesta attività fisica, ma la prestazione top. «Chiedo tanto perché dimostro loro che ci credo per primo. Il resto lo fanno da soli capendo che ho fiducia nel loro potenziale. Sono ragazzi che vivono sfiduciati, in una sorta di letargo, con me si trovano in una situazione opposta, ed eccole qui le risposte».

La scalata del «tetto d'Africa» fa parte del progetto Kibo dal nome di uno dei coni vulcanici del monte, «questa impresa è la tappa più importante del percorso di crescita fatto da mio figlio in questi ultimi anni ha raccontato il papà Cesare Tutto è iniziato in Val di Sole in Trentino quando ci siamo accorti dei passi compiuti da Luigi. Lui che aveva sempre avuto difficoltà motorie fra le cime pareva trasformato: camminava, scalava, godeva del silenzio e della natura. Non è stato facile per noi realizzare che Luigi non sarebbe stato un ragazzo come gli altri ma noi amiamo tutto di lui, a cominciare dal fatto che c'è».

Quindi Luigi era appassionato di montagna e il trainer ha colto questa predisposizione. «Così funziona per tutti ha chiarito Magnocavallo ma chi ha qualche difficoltà non deve accontentarsi di passare le giornate, deve puntare in alto. La fiducia fa la differenza».

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