Il settore del lusso, ormai da tempo, non è più costretto in gabbie creative e commerciali: così il pubblico internazionale è sempre più alla ricerca di spunti nuovi, idee, prodotti alternativi. Quindi, moda, design, alto artigianato della gioielleria si intersecano e dialogano con questa nuova mentalità del consumatore e accedono a nuove formule di vendita. «Il settore orafo e quello della gioielleria sono da sempre il fiore all'occhiello dell'alto artigianato made in Italy che vede nei maggiori distretti produttivi italiani, come Vicenza, Valenza e Arezzo, ma non solo, punte di eccellenza capaci di conquistare i mercati internazionali», afferma Domenico Girardi, direttore generale della Fiera di Vicenza, che ha in VicenzaOro il suo fiore all'occhiello. «Tuttavia - aggiunge - in momenti di flessione, ma anche di profondo cambiamento dei mercati, sono auspicabili iniziative che possano sollecitare ritrovati entusiasmi sia da parte dei produttori, sia da parte dei retailers e quindi anche del consumatore finale».
In questa ottica si pone ad esempio il progetto di un tavolo di lavoro in cui coinvolgere le aziende orafe di casa nostra e alcuni rappresentanti del mondo della pellicceria di alta gamma. «Abbiamo formulato l'idea di incontri b2b per sondare nuove possibilità di complementarietà tra le avanguardie dell'artigianato made in Italy e lanciare un messaggio di positività - annuncia Girardi - L'obiettivo sono operazioni di co-marketing che potranno offrire nuovi sbocchi alla creatività e alla distribuzione».
Un'idea condivisa dal presidente dell'Aip, l'associazione italiana della pellicceria che riunisce circa 2.
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