La madre superiora, Velázquez e il crocifisso (con "tocco" di Michelangelo): è giallo in fiera

In vendita un capolavoro del maestro e un bronzo del simbolo religioso dipinto nel quadro. Ma in Spagna c'è chi protesta

La madre superiora, Velázquez e il crocifisso (con "tocco" di Michelangelo): è giallo in fiera
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«Quel Velázquez torni in Spagna, senza se e senza ma». Nel giorno della preview di Tefaf, la più importante fiera d'arte del mondo che si tiene ogni anno a Maastricht, infuria la polemica sulla stampa di Madrid per uno dei (tanti) capolavori esposti in uno dei 270 stand che ospitano il gotha delle gallerie di antico, moderno e contemporaneo. L'opera in questione è il Ritratto di Madre Jerónima de la Fuente del maestro di Siviglia, datato 1620 ed allestito in «temporanea esportazione» dalla galleria Stuart Lochhead Sculpture di Londra. Il dipinto, che raffigura la madre superiora del Convento di Santa Isabel a Toledo con un crocifisso stretto nella mano destra, è in vendita (ad un prezzo top secret) come tutte le opere esposte a Tefaf. Anche se il ministero della Cultura spagnolo intima: dovrà essere acquistato solo da un collezionista spagnolo, o straniero residente.

Il giallo del capolavoro di Velázquez, primo ritratto a grandezza naturale del genio barocco, si lega anche al misterioso crocifisso impugnato dalla monaca, copia di un crocifisso bronzeo modellato su un progetto di Michelangelo: quello stesso bronzetto (foto) è per la prima volta esposto proprio accanto al dipinto, anch'esso in vendita, al prezzo di 1,8 milioni di euro. Trattasi di una delle tante vicende che si intrecciano in quello che è il più grande appuntamento per il collezionismo mondiale, in una congiuntura non propriamente favorevole per il mercato dell'arte antica. «Tefaf, però sottolinea la neodirettrice della fiera Dominique Savelkoul è anzitutto una fondazione, e in quanto tale vuole offrire sempre nuovi spunti di analisi sull'origine storica dei capolavori, proponendo prospettive inedite sia alla critica sia ai collezionisti». L'impulso culturale è testimoniato anche dalla mostra in fiera di un museo internazionale: quest'anno è toccato al Museo e Real Bosco di Capodimonte, seconda istituzione italiana invitata a Tefaf dopo la Galleria Borghese nel 2017, che espone undici opere rinascimentali e barocche, da Tiziano ad Artemisia Gentileschi, da Van Dick a Panini, Carracci e Giambologna. «È per noi una straordinaria occasione ha detto il direttore di Capodimonte Eike Schmidt per far conoscere l'importanza delle nostre collezioni e la loro storia, una storia secolare che racconta Napoli, l'Italia e l'Europa».

Come ad ogni preview di Tefaf, la parterre dei collezionisti è anche quest'anno stellare, presenti i rappresentanti dei maggiori musei del mondo. E i capolavori su cui puntare non mancano, considerando anche gli indubbi vantaggi fiscali visto che qui a Maastricht l'Iva è al 9 per cento, meno della metà di quella italiana.

Si parla anche di cifre a sei zeri, non un problema per il collezionismo di fascia alta che anche quest'anno continua a volare: è il caso del dipinto I dormienti di Picasso, in vendita da Landau Fine Art a 50 milioni di euro, un ritratto del pittore e incisore fiammingo Michael Sweerts offerto da Lilian Salomon a 4,5 milioni di euro, una natura morta di Van Gogh in vendita da M.S. Rau di New Orleans a 4,75 milioni di dollari.

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