Furono gli artefici di Mani pulite. Ma che andassero d'amore e d'accordo è tutta un'altra storia. Avevano temperamenti e storie diverse. Quando Antonio Di Pietro scappò via dal Pool, Piercamillo Davigo e gli altri la presero male. Fra i due scese il gelo che, forse, c'era già prima. Crepe sottili si allargarono.
Trent'anni dopo, rieccoli in un duello virtuale dalle colonne dei giornali.
Di Pietro si fa intervistare dal Corriere della sera e svela quel che già si sapeva: lui è a favore della separazione delle carriere. E va giù spiccio, alla sua maniera, quasi in dipietrese: «Prevedere che l'accusa e il giudice siano della stessa famiglia è un controsenso.
Le carriere unite significa che giudice e pm fanno parte della stessa squadra. Ma così come in una partita di calcio l'arbitro e il giocatore non possono far parte della stessa squadra, anche nel nostro sistema processuale giudici e pm non dovrebbero percorrere la medesima carriera».
Elementare. E antiideologico.
Ma quel che il Tonino nazionale semplifica, Davigo, altrettanto alla sua maniera, trasforma in un'apocalittica dissertazione sui disastri della riforma voluta da Carlo Nordio. «Si afferma - scrive nel lungo articolo, zeppo di citazioni, che tale modifica sia necessaria per attuare il processo accusatorio», ma questo non è vero, secondo l'ex pm del Pool, recentemente condannato a Brescia per una brutta storia di verbali e veleni dentro la procura di Milano.
Per Davigo è il codice che doveva allinearsi alla Costituzione e non viceversa, come da articolo 2, comma 1 della legge delega del 16 febbraio 1987.
Vecchie ruggini. Diverse visioni del mondo. Nuove dissonanze. L'ex pm solista e l'icona del partito dei giudici. Per Davigo la rivoluzione sarà un boomerang: il pm divorerà il giudice e travolgerà la cultura del garantismo che oggi è un argine a certi eccessi.
Per Di Pietro invece, lontano dai teoremi della corporazione, la svolta è il più naturale dei parti, appunto l'applicazione del modello Perry Mason. E a chi lo provoca, replica secco: «Che vuol dire che l'aveva detto Berlusconi? L'aveva detto anche Giovanni Falcone».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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