Mancano 89mila posteggi. Le 4 zone da "bollino rosso"

Priorità a Bande Nere, Città Studi, Corsica, Umbria. Sala: "Servono. Il nuovo piano parcheggi e meno auto"

Mancano 89mila posteggi. Le 4 zone da "bollino rosso"

Oltre 89mila posti durante il giorno e 34.500 di notte, quando la città si libera (almeno) dei pendolari. É l'emergenza posteggi lanciata ieri da Ance-Assimpredil che nell'ultimo anno, e in vista della redazione del nuovo Piano Urbano Parcheggi del Comune, ha realizzato uno studio (coordinato dal professor Gian Paolo Corda) sul fabbisogno giornaliero. Va aggiunto il deficit di stalli su strada eliminati durante l'emergenza Covid per creare «isole tattiche», 50 km di ciclabili, nuove aree pedonali o per allargare i dehors e mai più recuperati quando il traffico è tornato a regime. «Lo studio ha confermato che c'è forte carenza sia di giorno che di notte - afferma la presidente dei costruttori Regina De Albertis -. E che la realizzazione di parcheggi per residenti e traffico operativo sottoterra possono dare un contributo decisivo alla riqualificazione del paesaggio urbano, eliminando la sosta su strada». Aggiunge però che serve anche una «velocizzazione delle procedure, perchè in passato i cantieri sono stati fermi, bloccati, e hanno creato danni ai cittadini molto più a lungo rispetto a tempi di cantiere previsti». Ance propone di convertire in parcheggi anche aree ed edifici dismessi. E chiede al Comune di ampliare i parcheggi di interscambio. Sono attualmente in fase di realizzazione i silos confermati nel 2021, largo Brasilia, Scalabrini, piazza Repubblica Est e Ovest e via Borgogna per un totale di 1.005 box residenti e 281 posti a rotazione.

Oggi in tutta la città ci sono 600mila posti auto su strada o in struttura (pubblica, privata e pertinenziale). Il fabbisogno stimato dal Comune è di 66.700 stalli. La sosta in strada «ha raggiunto la capacità massima di accoglimento della domanda» si legge nello studio di Palazzo Marino, l'offerta è di 297.705 posti (il numero più alto, 43.279, nel Municipio 8 e solo 19.041 nella Zona 1) mentre la domanda diurna è di 300.337 posti. In centro, per dire, la domanda è di 25.007, circa seimila in più rispetto all'offerta. Anche se la priorità «numero 1» - o le quattro aree da «bollino rosso» secondo lo stesso studio - sono bande Nere, Città Studi, Corsica e Umbria-Molise-Calvairate, esterne alla circonvallazione. La «priorità 2» riguarda le aree semicentrali di Buenos Aires-Porta Venezia, De Angeli-Monte Rosa, Porta Genova, San Siro, Stazione Centrale-Ponte Seveso, Tibald, XXII Marzo. In «pririta 3» aree periferiche o semiperiferiche dove ancora non si rileva una completa saturazione (Adriano, Giambellino, Niguarda-Cà Granda-Prato Centenaro, Testi, Scalo Romana) e in «priorità 4» Brera, Duomo, Magenta-San Vittore, Porta Romana, Porta Ticinese, Porta Vigentina, Stadio-Ippodromi.

«Al di là della retorica - premette il sindaco Beppe Sala -, Milano non si sta svuotando, anzi dovremo aspettarci una città sempre più affollata. Da qui a qualche anno la seconda o terza auto non si dovrà più parcheggiare su strada. Abbiamo 600mila posti auto eppure parliamo sempre di parcheggi selvaggi, piste occupate. Bisogna anche cambiare comportamento. Ma un nuovo piano parcheggi è necessario e non più rinviabile. Dobbiamo costruirne di nuovi ma convincere anche i milanesi che si può fare a meno della macchina. Non ho mai fatto crociate anti auto ma rispetto ad altre grandi città comparabili abbiamo un numero più alto. Bisogna ripartire dai parcheggi di prossimità, anche se c'è è un problema anche di costi: paghiamo noi o i Comuni limitrofi? Il tema andrebbe affrontato a livello di Città metropolitana». Per il sindaco «vanno recuperati spazi già costruiti o realizzati parcheggi a raso o in elevazione perchè quando si scava le cose di complicano, tra sottoservizi e reperti. Poi, se ci sono proposte e spazi per parcheggi sotterranei valuteremo, ci mancherebbe altro».

L'assessore alla Mobilità Arianna Censi aggiunge: «Dobbiamo superare idea che i parcheggi in struttura siamo brutti e utili solo a ricoverare auto. Possono essere in una parte usati per la distribuzione logistica o altre attività. Sottoterra o in superficie dipenderà dalla qualità urbana che possono portare».

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