da Rovereto
Piccole aziende crescono. Poi internazionalizzano e poi ancora debuttano sui mercati emergenti. Per Mario Marangoni, trentino doc schietto e schivo, fondatore e presidente in carica nonché anima instancabile dellomonimo gruppo presente ormai da mezzo secolo nellindustria degli pneumatici, la Cina è la nuova tappa di un solido cammino di sviluppo.
«Due joint venture - conferma limprenditore - che con altrettanti produttori locali diventeranno operative entro lestate: la prima per fabbricare gomme per veicoli da trasporto leggero e la seconda per pneumatici da camion con ricostruzione ad anello; tutti prodotti destinati al mercato asiatico». È la parabola evolutiva di una vicenda imprenditoriale nata e cresciuta con i toni vividi del bianco e nero, che racconta di un self-made-man a cui sta stretta lofficina di famiglia: ambizioso e determinato, vuole lasciare la sua impronta personale, che sceglie di affidare a quella degli pneumatici ricostruiti creando unazienda meccanica che produce attrezzature per fabbricarli. È il 1966 quando, in pieno boom economico, trasforma limpresa di Rovereto, ribattezzata Marangoni Pneumatici, per proseguire su scala industriale lattività di ricostruzione di copertoni di ogni genere, potendo contare su unità produttive minori a Feltre, Bologna, Cremona e Milano, accanto a una catena di punti vendita a insegna PneusMarket, oggi forte di oltre 50 negozi. Nel decennio che segue è la volta dello sviluppo commerciale in Europa, Usa e Giappone, alimentato dai battistrada prestampati prodotti nei due nuovi siti di Frosinone. Poi, tra gli anni 80 e 90, Marangoni amplia le basi della crescita, che incrocia anche la Borsa (lavventura termina nel 2001), col ricorso a ripetute acquisizioni iniziate con limpianto Ceat di Anagni. Quindi il gruppo mette a punto tecnologie e strutture per la termovalorizzazione di pneumatici sfruttando la cogenerazione di energia elettrica e vapore, e si prepara a esordire nel segmento delle gomme nuove ad alte prestazioni per auto. Con larrivo del Duemila Marangoni rilancia sul mercato della ricostruzione di copertoni per veicoli commerciali negli Usa e in Brasile, dove apre due stabilimenti, e avvia progetti di integrazione produttiva nellEst Europa.
Sono le premesse allannunciato sbarco in Cina di una realtà industriale che oggi impiega 1.800 persone ed è tra le poche a far proprio lintero ciclo di vita degli pneumatici. «Oggi - afferma Marangoni - stiamo collaudando uninnovativa isola automatizzata che rende più flessibile e meno costoso il processo produttivo: è la fabbrica che lavora a luci spente e su piccoli lotti, che potremo anche mettere a disposizione dei concorrenti». Stretti nella morsa di un mercato stagnante (i battistrada prestampati per autocarro sono il solo segmento davvero dinamico) e dei costi già cresciuti in verticale con laumento del prezzo del petrolio, da cui deriva un terzo delle materie prime, che ora incidono per il 40% degli oneri di produzione.
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