"Il marchio della Bestia umilierà gli uomini"

Pubblichiamo uno stralcio di Apocalisse - Rivelazione di Gesù Messia (Luni editrice, pagg. 160, euro 23) di Giovanni, di monsignor Gianantonio Borgonovo

"Il marchio della Bestia umilierà gli uomini"

di Giovanni

In quel momento, avviene un gran terremoto e la decima parte della città crolla: settemila persone perdono la vita nel terremoto! I superstiti sono spaventati e danno gloria al Dio del Cielo. Il secondo guai è passato. Ecco, il terzo guai viene presto.

Settima tromba e terzo guai

Allora il settimo messaggero dà fiato alla tromba: nel Cielo risuonano voci potenti, che dicono: Il regno del mondo è diventato Regno del nostro Adonai e del suo Messia ed Egli regnerà nei secoli dei secoli. E i ventiquattro anziani che stanno assisi sui loro troni davanti a Dio, si inginocchiano con la faccia e adorano Dio, cantando: Ti benediciamo, Adonai Iddio, il Pantocratore, che sei e che eri, poiché hai preso in mano la tua grande forza e hai instaurato il tuo Regno. Le genti si sono ribellate, ma è sopraggiunta la tua condanna e il momento di giudicare i morti, di dare il premio ai tuoi servi, i profeti, e ai santi e a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la Terra. Allora si apre il Tempio celeste di Dio e appare la sua arca dell'alleanza nel suo Cielo. Sopravvengono lampi e voci, tuoni e terremoto, e una vasta grandinata.

Intermezzo: trittico dei segni. Primo segno grande

Un segno grande appare nel Cielo: una donna vestita di sole e la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle; è incinta e grida per le doglie e il travaglio del parto.

Secondo segno. L'opposizione del dragone

E appare un secondo segno nel Cielo: un grande dragone rosso fuoco con sette teste e dieci corna, e sulle sue teste sette diademi. La sua coda trascina un terzo delle stelle del Cielo e le getta sulla Terra. Poi, il dragone si ferma davanti alla donna che sta per partorire, per divorare suo figlio appena partorito. Ed ella partorisce un figlio maschio, che deve guidare tutte le nazioni con scettro di ferro e il figlio di lei è rapito presso Dio e il suo trono. E la donna fugge nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, per esservi nutrita per milleduecentosessanta giorni.

La battaglia celeste di Michele contro il dragone

Avviene una battaglia in Cielo: Michele e i suoi angeli combattono contro il dragone; e il dragone combatte con i suoi angeli, ma non vincono: per loro non vi è più posto in Cielo. Ed è gettato giù il grande dragone: il Serpente Antico, che è chiamato Diavolo e Satana, l'Ingannatore di tutto il mondo è gettato giù sulla Terra e con lui sono gettati anche i suoi angeli. Allora sento una forte voce, che grida in Cielo: Ora si è realizzata la salvezza e la forza, il regno del nostro Dio e il potere del suo Messia, perché è stato gettato giù l'Accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio, giorno e notte. Ed essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello, e con la parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita fino a morire. Perciò rallegratevi, o Cieli, e voi che abitate in essi! Ma guai a voi, o Terra e Mare, perché il Diavolo è sceso da voi con gran furore, sapendo di aver poco tempo! Quando il dragone si vede precipitato sulla Terra, va a perseguitare la donna che ha partorito il maschio. Ma alla donna sono date le due ali della grande aquila perché possa volarsene nel deserto nel suo luogo, dov'è nutrita per un tempo, più tempi e metà di un tempo, lontana dalla presenza del serpente. Il serpente allora vomita dalla sua bocca dietro alla donna acqua come un fiume, per farla travolgere dalla corrente. Ma la Terra va in soccorso della donna: apre la bocca e inghiotte il fiume che il dragone aveva eruttato dalla sua bocca.

Allora, il dragone s'infuria contro la donna e va a far guerra a quelli che restano della discendenza di lei: quelli che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù. E io mi fermo sulla riva del mare: Vedo allora salire dal mare una bestia con dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi blasfemi. La bestia da me osservata è simile a un leopardo, le zampe come quelle di orso e la bocca come quella di leone. Il dragone le concede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità. Una delle sue teste sembra ferita a morte, ma la sua piaga mortale è guarita. L'intero mondo rimane sbalordito dietro la bestia e fanno prostrazione al dragone per aver dato il potere alla bestia. E fanno la prostrazione alla bestia, dicendo: Chi è simile alla bestia? E chi può farle guerra?

Alla bestia è stata data una bocca per proferire parole arroganti e bestemmie e le è concesso il potere di agire per quarantadue mesi. Essa apre la bocca con bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua tenda, coloro che dimorano in Cielo. Le è pure concesso di far guerra coi santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione. Gli faranno prostrazione tutti quanti abitano sulla Terra, il cui nome non è stato scritto nel rotolo della vita dell'Agnello, immolato fin dalla creazione del mondo. Chi è in grado di udire, ascolti. Chi deve andare in prigione, vada in prigione. Chi di spada ferisce, di spada perisce. Qui sta la perseveranza e la fede dei santi.

La bestia che sale dalla Terra

Poi vedo un'altra bestia salire dalla Terra: ha due corna simili a quelle di un agnello, ma parla come un dragone. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza, e fa sì che tutti gli abitanti della Terra adorino la prima bestia, la cui piaga mortale è stata guarita. E opera segni grandiosi sino a far scendere il fuoco dal Cielo verso la Terra in presenza degli umani, e seduce quelli che abitano sulla Terra con i prodigi che le è stato concesso di compiere davanti alla bestia, dicendo a quelli che abitano sulla Terra di erigere una statua alla bestia, che ha la ferita della spada ed è tornata in vita. Le è concesso poi di dare uno spirito alla statua della bestia, perché la statua della bestia possa parlare e far uccidere quanti non adorano la statua della bestia.

Inoltre essa fa sì che tutti i piccoli e i grandi, i ricchi e i poveri, i liberi e gli schiavi ricevano un marchio sulla mano destra o sulla loro fronte e che nessuno possa comprare o vendere, se non chi abbia il marchio con il nome della bestia o con il numero che corrisponde al suo nome.

In questo, occorre sapienza! Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è, infatti, un numero che indica una persona e il suo numero è seicentosessantasei.

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