Martone dentro con "Fuori" alla Cannes dei grandi ritorni

In concorso il film del regista napoletano. Palma d'Oro alla carriera per De Niro. Presenti Cruise, Trier e Panahi

Martone dentro con "Fuori" alla Cannes dei grandi ritorni
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Sarà un festival di grandi ritorni, e la parata di stelle è garantita. Cannes consegnerà la Palma d'Oro alla carriera a Robert De Niro, presidente di giuria nel 2011 e due anni fa con l'amico Marty (Scorsese) presente con Killers of the Flower Moon. Il premio sarà il primo atto della rassegna che si aprirà la sera del 13 maggio (chiusura il 24) con un film a sorpresa e fuori concorso, Partir un jour di Amélie Bonnin, regista semi-esordiente.

Sarà un ritorno anche quello di Tom Cruise che due anni fa portò sulla Croisette Top Gun - Maverick, accolto dalla pattuglia aeronautica francese, e il 14 maggio presenterà Mission: Impossible - The Final Reckoning. Torna anche Mario Martone, in gara con Fuori, il film dedicato agli anni in prigione di Goliarda Sapienza, interpretata da Valeria Golino, che un anno fa aveva proposto proprio a Cannes L'arte della gioia. Stavolta sarà in passerella con Elodie e Matilda de Angelis, con lei nel cast. Italiani in gara anche nella sezione «Un certain regard» con il western Testa o croce, dedicato a Buffalo Bill con Alessandro Borghi e John C. Reilly (Carnage) firmato dai giovani registi Matteo Zoppis e Alessio Rigo de Righi. Una sorpresa dei selezionatori che danno una carta anche a un altro nome nuovo, Francesco Sossai con Le città di pianura. E rieccoci con l'assalto dei ritorni. Il regista ucraino Sergei Loznitsa è in gara con Two Prosecutors mentre il dissidente russo Kyrill Serebrennikov (qui nel 2022 con La moglie di Ciaikovski e nel 2024 con Limonov) affronterà fuori concorso The Disappearance of Josef Mengele. E se l'attrice Scarlett Johansson è all'esordio nella sezione cadetta nelle vesti di regista con Eleanor the Great, in Costa Azzurra si rivedrà Joachim Trier, a Cannes nel 2021 con La persona peggiore del mondo. Nuove passerelle per Wes Anderson con il solito codazzo di divi capitanati stavolta da Benicio del Toro. Eloquente il commento del direttore artistico del Festival, Thierry Frémaux: «Ho già prenotato autobus e carovane...». Ci riprova Julia Ducournau che, dopo la Palma d'Oro per Titane nel 2021, ora ha confezionato Alpha, storia ai confini dell'Aids con Golshifteh Farahani e Tahar Rahim. In tema di Iran, nuova visibilità per il perseguitato in patria Jafar Panahi, presente nel 2018, e prima volta in gara anche per Hafsia Herzi, all'esordio in regia dopo aver recitato per Kechiche nei Mektoub e nell'apprezzato Cous Cous. Presenta il suo La petite dernière ma il ritorno più familiare è quello dei fratelli Dardenne che a Cannes hanno vinto Palme a più riprese e ora propongono in concorso Jeunes mères. Attesa per Richard Linklater con il nostalgico Nouvelle vague che guarda al cinema francese di Godard, Truffaut, Resnais, nella malinconica prospettiva a lui familiare. Stupisce la presenza di Ari Aster (Midsommar), regista non facile che presenterà Eddington con Joaquim Phoenix protagonista. Da segnalare infine fuori concorso Vie privée con Jodie Foster e Mathieu Amalric. Appunto, sempre ritorni.

Come quello di Spike

Lee. Con un piccolo giallo. Prima su annuncia su Instagram la presenza fuori concorso del suo Highest 2 Lowest, non citato in conferenza stampa. Poi la conferma ufficiale: «aspettavamo soltanto l'ok da Denzel Washington»...

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