Il fotoreporter Mauro Donato ancora detenuto in Serbia. Preoccupata la famiglia

Mauro Donato, il fotoreporter torinese, ancora imprigionato in Serbia. La famiglia è in "forte preoccupazione per il suo stato di salute psicofisica"

Il fotoreporter Mauro Donato ancora detenuto in Serbia. Preoccupata la famiglia

La famiglia del fotoreporter Mauro Donato, detenuto in Serbia dallo scorso 16 marzo, è preoccupata per lo stato psicofisico del giornalista. Nel corso delle visite svolte dalla moglie Giulia nel carcere serbo, Donato "è apparso visibilmente provato" e le sue condizioni di salute, peggiorate nel corso delle ultime settimane, sono allarmanti. I legali della famiglia esprimono forte preoccupazione a causa del dilungarsi della pena detentiva ai danni del fotoreporter, nonostante sia già stata provata la sua completa estraneità ai fatti.

Mauro Donato si era recato in Serbia il 10 marzo, insieme a un collega, per documentare la vita dei profughi e le attività dei diversi operatori umanitari, con l'intenzione di svolgere un reportage riguardante la rotta dei migtranti attraverso l'Europa. Lo scorso 16 marzo, tre profughi afgani sono stati rapinati e aggrediti e i due giornalisti fermati. Il collega di Mauro è stato rilasciato dopo poche ore, mentre il fotografo torinese è stato trattenuto e incarcerato. Nonostante inizialmente Donato fosse stato accusato sulla base di una foto, il confronto successivo l'ha scagionato. Il reporter torinese, però, si trova ancora detenuto in un carcere di massima sicurezza, nel quale anche i contatti con la moglie devono avvenire al di là di un vetro, che non permette alcun contatto.

L'angoscia della famiglia del giornalista e dello stesso Donato è comprensibilmente alta e l'appello alle autorità competenti che si stanno dedicando

al caso è quello di "occuparsi di questa delicata vicenda con la massima attenzione e solerzia possibile". Il peggioramento delle condizioni di salute rendono urgente ciò che già era necessario: riportare Mauro in Italia.

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