Mediatrade, gup: "Atti su Berlusconi a Consulta Valuti su legittimità dello scudo per alte cariche"

Il giudice ha deciso il rinvio degli atti alla Consulta perché valuti la costituzionalità della norma che consente a premier e ministri di posticipare i processi di 180 giorni. Niente stralcio per gli altri 11 imputati, tra cui Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi. Ghedini: decisione fuori dai principi della Consulta

Mediatrade, gup: "Atti su Berlusconi a Consulta 
Valuti su legittimità dello scudo per alte cariche"

Milano - Il gup di Milano Marina Zelante ha inviato alla Consulta gli atti del processo Mediatrade in cui è imputato anche il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, accusato di frode fiscale e appropriazione indebita. Serve il parere della Suprema Corte sulla  legge sul legittimo impedimento. Il gup ha accolto l’istanza di legittimo impedimento presentata dai difensori del premier in questi giorni in Canada per il G20, ma ha deciso di mandare gli atti alla Corte costituzionale affinchè venga fatta una scelta sulla validità della legge sul legittimo impedimento che consente il rinvio dei processi per il presidente del Consiglio e per i ministri.

"Serve legge costituzionale" Nel decidere di mandare gli atti del procedimento Mediatrade alla Consulta il gup ha sottolineato la necessità, a suo avviso, di adoperare una legge costituzionale per stabilire nuove prerogative per i membri del governo. La legge sul legittimo impedimento prevede la possibilità per il presidente del Consiglio di chiedere la sospensione del procedimento in cui è coinvolto per tre volte (massimo 6 mesi per volta).

Gli altri ricorsi Si sono rivolti alla Consulta anche i giudici della prima e della decima sezione penale del tribunale di Milano di fronte ai quali si stanno celebrando altri due processi a carico del premier, rispettivamente quello per l’accusa di corruzione dell’avvocato inglese David Mills e uno altro filone riguardante le presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv di Mediaset.

Il processo si ferma Il gup Zelante ha sospeso l’udienza preliminare Mediatrade per tutti i 12 imputati e non solo per Berlusconi in attesa che la Corte Costituzionale decida sulla validità della legge sul legittimo impedimento continuativo che consente di rinviare i processi al capo del governo e ai ministri. Tra gli altri sono imputati anche Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi. Il giudice ha spiegato di aver deciso la sospensione per tutti gli imputati, e non solo per Berlusconi, perché "in questo caso ci sono vincoli probatori tali da rendere più utile la riunione delle posizione degli imputati per esigenze di economia processuale".

Ghedini: decisione fuori dai principi della Consulta "È una decisione che appare al di fuori dai principi della Consulta sulla leale collaborazione"». È il commento dell’avvocato Niccolò Ghedini che insieme al collega Piero Longo difende Silvio Berlusconi e il figlio Pier Silvio. Ghedini, in relazione all’ordinanza con cui il gup ha eccepito l’illegittimità costituzionale della legge sul legittimo impedimento e trasmesso gli atti alla Consulta, ha voluto sottolineare che "indipendentemente dal non condividere l’ordinanza, il giudice si è dimenticato di valutare l’impedimento odierno, che era pacificamente legittimo, e che la difesa aveva offerto una data ravvicinata", in merito alla disponibilità del premier ad essere in aula.

Ghedini ha inoltre sottolineato che oggi all’udienza al giudice era anche stato offerto "di articolare un adeguato calendario dopo la sospensione dei termini feriali. Da parte nostra quindi - ha proseguito - c’era la massima disponibilità a fare il processo".

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