Mari troppi caldi: superati i 30°C, cosa può succedere in autunno

L'accumulo di calore si fa sentire anche nei nostri mari che segnano temperature molto elevate: quali sono gli ultimi dati e le conseguenze sul meteo autunnale

Fonte: Ceam
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Ormai da molte settimane (eravamo a luglio) l'Italia non viene attraversata da fronti e sistemi perturbati degni di questo nome: a parte i temporali pomeridiani sulla terraferma, l'anticiclone africano l'ha fatto da padrona scaldando sempre di più anche i nostri mari tant'é che il noto refigrerio di quando ci si bagna è ormai svanito in numerose località con molti bagnanti che lamentano acque fin troppo calde.

Temperature oltre i 30°C

Indipendentemente dalla sensazione soggettiva, il dato oggettivo viene dagli strumenti dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) Campania i cui prelievi effettuati tra il 6 all'8 agosto hanno messo in evidenza che in molte località campane la temperature superficiale marina è addirittura superiore ai 30°C come nel caso di Napoli-Trentaremi, 30,5°C a Camerota-Spiaggia del Mingardo e ben 31°C a Sorrento-Marina Grande. Ma non è finita qui perché in un sito non condizionato dalla mano dell'uomo che si trova tra Vivara e Procida "in corrispondenza della Riserva statale di Vivara e dell’Area marina protetta Regno di Nettuno, lo scorso 6 agosto sono stati misurati 29,6 °C, il dato più alto della serie storica di questo sito", sottolinea l'Arpa.

Le possibili conseguenze sul meteo

Il mare così caldo non è una prerogativa, ovviamente, soltanto della Campania: la mappa che abbiamo allegato mostra il colore rosso sulla superficie di tutti i mari, dall'Adriatico al Tirreno fino allo Ionio con medie molto elevate che superano i 28°C. I dati elaborati dall’Arpa Campania corrispondono alle misurazioni satellitari come quella del sistema Copernius utilizzato dall'Ue a grande scala dai sistemi satellitari: ad esempio i dati Sentinel elaborati dal sistema Copernicus dell’Unione europea con medie che spesso arrivano a toccare i 29°C.

Ma quali possono essere le dirette e possibili conseguenze sulle condizioni atmosferiche nelle prossime settimane? Gli esperti dell'Arpa spiegano che "i fenomeni meteorologici estremi sono favoriti da temperature del mare superiori a 28 °C che possono, in linea generale, facilitare la formazione di Medicanes, una sorta di microuragani mediterranei, in presenza di condizioni di instabilità e afflusso di masse d’aria fredda sopra il mare caldo".

I rischi per l'autunno

Questi numeri sono preoccupanti ma fino a un certo punto: adesso ci troviamo nel periodo in cui il mare ha la temperatura più elevata di tutto l'anno. Se un'intensa perturbazione attraversasse adesso l'Italia sarebbero probabilmente dolori per molte località quanto a fenomeni intensi ma l'alta pressione bloccherà qualsiasi avanzata di fronti a parte note di instabilità sulle zone interne. Come farà, dunque, la temperatura del mare a perdere qualche grado? Sono molteplici i fattori a iniziare da correnti più fresche da nord, come quelle previste nei prossimi giorni, utili quantomeno a rimescolare l'acqua e far perdere qualche decimo di grado: non è molto, certo, ma con l'avanzata della stagione estiva arrivata ormai al giro di boa, in maniera fisiologica i nostri mari avranno via via temperature superficiali meno elevate.

Il rischio che in futuro si possano verificare nubifragi o bombe d'acqua c'è sempre ma, come è accaduto più volte in passato, sappiamo bene che per

innescare certi fenomeni servono alcuni ingredienti che non è detto che si creino. Sono state numerose le annate con mari caldissimi e passaggi "indolori" o quasi verso l'autunno: magari accadrà lo stesso anche nei prossimi mesi.

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