«Mi manda Rai Tre» si trasforma in «Scherzi a parte»

La trasmissione andata in onda ieri sera ha sancito la «svolta»

«Mi manda Rai Tre» si trasforma in «Scherzi a parte»

Ieri il programma «Mi manda Rai Tre» pareva essersi trasformato in «Scherzi a parte». Le scene andate in onda sono state infatti talmente paradossali da far credere allo spettatore che il programma condotto da Edoardo Camurri avesse in realtà ordito una tragicomica burla ai danni degli abbonati Rai. Ospite in studio un sedicente critico artistico (di cui si è occupato in passato anche «Il Giornale»), due pittori presunti truffati, due avvocati, e il professor Achille Bonito Oliva. Bene - non ci crederete - ma dall'inizio alla fine tutti hanno urlato, senza mai smettere di inveire l'uno contro l'altro. Il più accalorato è stato il sedicente critico d'arte che, a colpi di insulti, ha tentato di scimmiottare (senza peraltro riuscirci) le performance «capresche» di Vittorio Sgarbi. Ad assecondarlo, facendogli da spalla, è stato proprio il conduttore, ben felice che lo studio di una trasmissione del cosiddetto «servizio pubblico» diventasse il retrobottega di una specie di Fight Club.

Il povero Achille Bonito Oliva ha vissuto interminabili minuti di imbarazzo, ma se li è meritati tutti anche perché non riusciamo francamente a comprendere il motivo per cui una persona come lui si sia prestata a fare da comparsa a una simile sceneggiata. Ma la televisione ormai è questa. Ed ormai è vana speranza illudersi che possa migliorare.

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