La laurea in tasca, la specializzazione in testa, la voglia di lavorare nelle braccia. Michele Strazzella aveva 28 anni e da pochi mesi era dottore. Ma non era tornato nella sua Chieti. Era rimasto all'Aquila, per continuare gli studi e per cercare lavoro.
Intanto si arrangiava in pub e ristoranti per pagare l'affitto del piccolo appartamento, proprio vicino alla Casa dello studente. Su Facebook si dice cultore di De André, dei film di Kubrick, del ratafià, del pane con la Nutella. Le cose belle di una vita, finita senza specializzazione ma vissuta in modo speciale.
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