Bisognerà aspettare il 2031 per riuscire a leggere Bagatelles pour un massacre senza doversi accontentare di una copia sgualcita venduta, sotto banco, a una bancarella di libri vecchi. Solo fra vent'anni, infatti, il pamphlet maledetto firmato da Louis-Ferdinand Céline diventerà di dominio pubblico e non dovrà più sottostare ai diktat della solita intellighenzia "alta". Anche allora, però, il massimo scrittore francese del "secolo breve" non sarà certamente immune da una bieca ideologia che oggi vorrebbe censurarlo, emendarlo ed epurarlo. Non da ultimo Stefano Boeri, assessore alla Cultura del Comune di Milano, che si è subito defilato dalla presentazione del libro scritto da Riccardo De Benedetti, Céline e il caso delle Bagatelle, in programma domani alla biblioteca Sormani di Milano.
Non è solo una questione di presenza. E' qualcosa di più profondo. Perché a mandare su tutte le furie l'assessore del Pd è il patrocinio di Palazzo Marino che (d'ufficio) la Sormani ha dato alla presentazione del libro di De Benedetti. A farglielo notare sono i suoi stessi fan su Facebook che vogliono sapere perché va a immischiarsi con uno scritto fascista e perché il Comune ha messo il proprio bollino su un incontro che rischia di essere troppo fascista. Perché una cosa è parlare del Céline del Voyage au bout de la nouit e una cosa è fare i conti con un pamphlet "abominevolmente antisemita" che la sinistra vorrebbe far cadere nel dimenticatoio per sempre. De Benedetti non ci sta e scrive per le edizioni Medusa un saggio che indaga sulla traduzione (emendata) fatta da un certo Alex Alexis per l'edizione italiana. Era il 1938, pochi mesi prima della promulgazione delle "leggi razziali". Nel 1982 il pamphlet venne ripubblicato da Guanda, ma un anno dopo fu subito ritirato dagli scaffali delle librerie. Oggi, il clima non è poi così cambiato.
La Sormani viene subito presa di mira. Tra i fan di Boeri c'è chi accusa gli organizzatori dell'incontro di essere dei "fomentatori di odio omofobo e razziale". L'assessore corre ai ripari: prima dichiara che la locandina è un falso clamoroso, poi scarica le responsabilità sulla biblioteca. E spiega: "Confermo di non aver mai dato la mia disponibilità a partecipare alla presentazione del libro Céline e il caso delle 'bagatelle' di Riccardo De Benedetti, così come confermo che non esiste patrocinio del comune di Milano per questa iniziativa. Il biglietto di invito di cui è circolata anche una versione parziale, è una formula di rito che la Sormani utilizza per ogni iniziativa che si tiene alla Sala del Grechetto la cui programmazione è lasciata alla competenza dei responsabili della biblioteca".
Un libro maledetto, insomma. Un saggio da interdire dai luoghi della cultura milanese. A distanza di oltre settant'anni Céline fa ancora paura. Tanto da essere considerato un tabù su cui non è possibile nemmeno discutere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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