È (sempre) la città degli Affari e del Lavoro, dove regna la più totale insicurezza. Primo e ultimo posto, rispettivamente, per Milano nella classifica sulla «Qualità della Vita» del «Sole 24 Ore», indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori e pubblicata ieri sulle pagine del quotidiano. 90 gli indicatori statistici presi in considerazione per misurare sei ambiti e cioè «Ricchezza e consumi», «Affari e Lavoro», «Demografia, Società e Salute», «Ambiente e Servizi» e «Cultura e Tempo libero» per poi stilare una classifica generale. Alla fine, tirando tutte le somme, Milano scivola al dodicesimo posto, perdendo 4 posizioni rispetto allo scorso anno. Si consola mantenendo intatta e stretta la pole position negli affari, vantando gli stipendi più alti di tutto il resto del Paese ma poi deve fare due conti (al ribasso) con il vertiginoso aumento delle disuguaglianze sul reddito che la trascinano all'ultimo posto della classifica, che è il 107°. Il nuovo indicatore della ricerca misura la differenza tra i contribuenti nell'ultimo «quintile» di reddito (i più «ricchi») e quelli nel primo quintile (i più «poveri»). L'elaborazione del Centro Studi del Sole 24 ore - spiegano - ricostituisce e stima le conidzioni reddituali incinque fasce, in base alla distribuzione dei contribuenti negli scaglioni dei redditi del 2022: a Milano i divario tra il primo e l'ultimo quintile è di 18,4 volte. Un gap salito velocemente, visto che nel 2008 era di 13 volte. È la Milano dal doppio volto che abbiamo imparato a conoscere e facciamo fatica ad abitare, una Milano con un'espressione sempre più sinistra quando si va a guardare la sicurezza. È infatti penultima in Italia nel capitolo Giustizia e sicurezza, ha ceduto solo l'ultimo posto a Firenze, quest'anno il territorio peggiore. Meglio della metropoli lombarda (106ª) tutte le altre, da nord a sud, da Napoli a Palermo, da Roma a Torino. Ma resta la più svantaggiata di tutte per l'Indice di criminalità (ultimo posto), la città dove avvengono più furti con destrezza (ultimo posto), i furti con strappo (penultima), terzultima per le rapine nelle strade, tra le ultime cinque città per i reati legati agli stupefacenti. Soffrono un po' tutte le metropoli, ma Milano soffre di più. Ad esempio la qualità della vita per le donne in città fa capitolare Milano al 26° posto, nonostante sia al secondo posto come numero di laureate è all'ultimo posto per le imprese al femminile ed il numero delle violenze sessuali la mettono in fondo alla classifica. Eppure il suo dinamismo imprenditoriale non cede il passo. È seconda per le start up innovative e seconda anche per le nuove iscrizioni delle imprese, terza per numero di laureati, seconda come numero di immigrati regolari residenti, al quarto posto per il numero dei turisti che ormai invadono la città, ma comunque tredicesima per il tasso di occupazione.
Quinta, in straordinaria salita (dal 41° posto) per «Ambiente e servizi» dove risulta terza per le auto in circolazione, e prima e dominante per il trasporto pubblico locale. Ma solo perché vengono misurati i chilometri coperti. Attese e guasti la porterebbero decisamente giù dal podio.
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