Palazzo Marino al momento non si è mosso e chissà se mai (o quando) lo farà. Così scende in campo il Municipio, per insistere sulla bonifica, il riutilizzo, la riqualificazione e il ripristino di due edifici scolastici tra il Dergano e Bruzzano attualmente vuoti. Un qualunque intervento, ma un intervento: se qualcosa si deve fare si faccia insomma. Perché la presenza di stabili «fantasma» porta occupazioni abusive e degrado, piaghe con cui le periferie della città si ritrovano sempre più spesso a fare i conti.
Deborah Giovanati, 34enne assessore alla Scuola, all'Educazione, alle Politiche sociali e alla Salute del Municipio 9 per «Milano Popolare» denuncia gli interventi promessi ma mai realizzati nella ex scuola media di via Benigno Crespi 40. L'istituto «Pavoni», chiuso in attesa della bonifica della struttura per l'amianto, mentre le otto classi venivano trasferite nella stessa via ma al civico 1. Ma sotto la lente d'ingrandimento dei residenti preoccupati c'è anche l'ex liceo classico «Omero» (in 50 anni 4mila studenti diplomati) di via del Volga, una scuola «storica» per il quartiere e accorpata due mesi fa al liceo scientifico Russel di via Gatti 16, a Niguarda a causa del calo delle iscrizioni e di problemi strutturali dell'edificio.
«Nell'ex scuola Pavoni, dopo nostri numerosi solleciti, sono state già sgomberate a luglio un centinaio di stranieri a cui si aggiungono la ventina di persone allontanate tre settimane fa e tra le quali c'era un malato di scabbia - spiega Giovanati -. La struttura è piena di finestre e non c'è voluto niente a rompere i vetri e ad entrarci dopo che il Comune non ha stanziato un euro per riqualificarla ed evitare l'abbandono e il degrado».
«Durante alcuni lavori di rifacimento della facciata per i quali senza prima procedere alle verifiche del caso, erano già stati spesi un milione e mezzo di euro - sottolinea Giovanati - era stato trovato dell'amianto. Visto che il costo complessivo della bonifica e del ripristino della struttura è stato valutato circa 8 milioni di euro perché allora non buttare giù l'edificio esistente e costruirne uno nuovo, magari più piccolo, come abbiamo proposto all'Amministrazione comunale come Municipio 9? Abbandonarlo non è una soluzione..». «Dopo la chiusura del liceo Omero - conclude l'assessore - abbiamo chiesto subito un incontro con l'assessore comunale ai Lavori pubblici e alla Casa Gabriele Rabaiotti per non lasciare l'immobile vuoto. Ci spiegarono di una sorta di rimpallo tra Comune e Città Metropolitana: quest'ultima non avrebbe ancora restituito lo stabile a Palazzo Marino.
Noi proponevamo un utilizzo temporaneo della palestra da parte di alcune associazioni per non abbandonare l'ex istituto scolastico al degrado anche perché la scomparsa del liceo ha impoverito, in tutti i sensi la zona...Ma niente, il Comune non ci ascolta. Perché questo rimpallo dura così tanto? Intanto i vetri rotti indicano che anche lì si sono accampati degli abusivi».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.