Espulso dal nostro Paese nel febbraio del 2017, un clandestino albanese ha comunque trovato il modo per tornare a risiedere in Italia. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine, tuttavia, il suo piano è andato in fumo.
A finire di nuovo in manette un 26enne pregiudicato, noto alle autorità per diversi reati relativi al traffico di sostanze stupefacenti. Lo straniero venne allontanato dai confini nazionali con il divieto di farvi ritorno per diversi anni. Un provvedimento, questo, mai accettato dal criminale, che ha dunque cercato di aggirare le regole.
Come? Unendosi in matrimonio con una ragazza in possesso della cittadinanza italiana. La promessa sposa, una moldava di 22 anni, era infatti stata adottata in tenera età da una coppia milanese, ed avrebbe pertanto potuto garantire all’albanese l’opportunità di ottenere il ricongiungimento familiare.
Le nozze, che naturalmente non avevano nulla di romantico, sono dunque state organizzate in tutta tranquillità, con tanto di annunci dove figurava il nome reale del 26enne. Ad avvalorare l’ipotesi che si trattasse di un mero matrimonio di convenienza, la scoperta che la giovane, una tossicodipendente, fosse fidanzata con un altro uomo, con il quale conviveva. Nemmeno 5 giorni prima che venissero celebrate le nozze con l’albanese, fra i due era scoppiata un’accesa lite, probabilmente avvenuta dopo che la giovane aveva informato il compagno della sua intenzione di sposarsi con un altro. Gli inquirenti ritengono che, in cambio del suo consenso a contrarre matrimonio, la 22enne avrebbe ricevuto del denaro o degli stupefacenti.
La notizia delle imminenti nozze del già noto clandestino è arrivata ai carabinieri, che hanno dunque appreso che il giovane aveva fatto ritorno a Paullo (Milano).
I militari si sono quindi presentati alla cerimonia fissata per le 10 del mattino di giovedì nel municipio del paese, dove hanno trovato la coppia in procinto di unirsi e le loro rispettive famiglie.
Il rito è stato immediatamente interrotto dagli uomini dell’Arma, che hanno provveduto ad arrestare il 26enne con l’accusa di reingresso illegale nello Stato dopo
un'espulsione.Non se la sono cavata neppure i partecipanti alle nozze. Futura moglie, genitori degli sposi e testimoni, imputati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, hanno ricevuto una denuncia.
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