Il problema almeno per i primi dieci giorni di scuola sembra risolto. Ma il Comune ha fatto fatica a trovare almeno il primo stock di camici monouso da distribuire a settembre agli educatori di nidi e materne, e non è il solo dispositivo di sicurezza anti Covid che sembra difficile reperire sul mercato in grandi quantità. A rivelarlo è una determina dell'Area Gare Servizi pubblicata ieri sull'albo pretorio del Comune. Un bando di gara per acquistare detergenti era andato deserto, quindi è stato formato un elenco delle ditte da invitare a una procedura negoziata e a quel punto è andato a buon fine. Sta per essere lanciato un bando per approvvigionarsi di mascherine. E «sussiste una grave difficoltà - si legge - a reperire camici monouso, come si evince dall'assenza di offerte per una procedura negoziata a cui sono stati invitati tutti gli operatori iscritti alla Piattaforma Sintel di Aria». Va garantita la fornitura a tutti i 3.500 insegnanti e ausiliari delle scuole comunale, «così da permettere il regolare funzionamento». Alla gara che si era conclusa con un niente di fatto erano stati invitati quindici operatori e solo tre avevano risposto: i prodotti offerti da due aziende non sono stati ritenuti idonei, a questo punto il Comune ha deciso di acquistare almeno 40mila camici per coprire il fabbisogno dei primi dieci giorni direttamente dalla terza, una società di Mondovì (provincia di Cuneo) che può fornirli entro fine agosto.
Ma vista la fatica a reperire il materiale in tempi stretti, ora Comune e sindacati stanno valutando un piano b, l'acquisto non di monouso ma di camici di cotone o altro materiale lavabile e resistente. Ne potrebbero distribuire un paio a testa a educatrici e bidelle per garantire il ricambio.
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