Bernardo: "Io sono green. Ma ciclabili da rifare"

Il candidato del centrodestra ribatte a Sala "Sicurezza e investimenti esteri sono le priorità"

Bernardo: "Io sono green. Ma ciclabili da rifare"

«Non ho detto che le piste ciclabili vanno cancellate, assolutamente. Ho detto che vanno ridisegnate e ripensate meglio, grazie all'ascolto con le categorie e i residenti dei quartieri che su quelle piste insistono. Anche io sono green ed è evidente che la qualità della vita e il benessere delle persone sono il futuro di tutte le città» spiega Luca Bernardo, candidato sindaco del centrodestra e primario della Pediatria del Fatebenefratelli -. Prendendo in parte le distanze da quanto lanciato dal leader della Lega Matteo Salvini, che due giorni fa aveva annunciato di essere pronto a cancellare le ciclabili, Bernardo precisa la sua posizione: «La pista di Buenos Aires? Credo che potrebbe essere ridisegnata altrove, ascoltando appunto chi nel quartiere ci abita». Ancora «in corso di Porta Nuova, dietro l'ospedale dove lavoro, ieri ho visto un'ambulanza a sirene spiegata bloccata per mezz'ora nel traffico. È evidente che quella pista lì non va bene. La mobilità deve tenere insieme le esigenze di tutti: dei ciclisti, dei pedoni, che troppe volte rischiano per la propria incolumità , e degli stessi automobilisti».

In mattinata il sindaco Beppe Sala aveva attaccato Bernardo sul tema: «Non viviamo solo di biciclette ma certamente è uno dei mezzi che favorisce l'ambiente e la riduzione dell'inquinamento. Rispetto le idee di tutti, ma - diceva - è curioso che un pediatra sia contro le piste ciclabili, forse mi sono perso io qualche evoluzione nella scienza. Però lo trovo curioso».

Così la parola principe della giornata del candidato sindaco del centrodestra, che ieri è intervenuto in diretta a Telelombardia alla trasmissione «Orario continuato» per rispendere per oltre un'ora alle domande dei cittadini, «ascolto», viene declinata in ogni ambito. «Girando per le periferie - racconta Bernardo - sono stato in via Grigna, (in zona Mac Mahon, a Rogoredo, al Gallaratese, a Lambrate, la prossima tappa sarà in fondo a viale Sarca, dove mi ha invitato una signora a fare un sopralluogo, - ma anche in centro ho visto degrado e soprattutto un fortissima percezione di insicurezza: ci sono donne, ragazze, anziani che hanno paura a uscire di casa. Non solo, ho percepito il fatto che i cittadini siano rassegnati ad avere paura, io dimostrerò loro che si può molto migliorare la sicurezza della città». Il modello? La Milano di Strade sicure dell'ex sindaco Letizia Moratti e le pratiche di buon vicinato, ovvero la vigilanza di quartiere. Tra le priorità anche il rilancio economico della città, a partire dagli investimenti esteri che bisogna attrarre nuovamente: «Milano è la prima città europea meta di capitali stranieri e così deve tornare a essere, dopo il Covid la città deve ricominciare a trainare il paese».

Dopo il referendum sulla giustizia per cui ha firmato, oggi il candidato entrerà nel vivo di uno dei temi che sta infiammando il dibattito politico: il ddl Zan.

Alle 11 Bernardo parteciperà alla maratona oratoria organizzata da Fratelli d'Italia in piazza San Babila per «ribadire che siamo e siamo sempre stati contro qualsiasi forma di violenza e discriminazione, ma contemporaneamente crediamo che il ddl Zan non sia la soluzione» spiega il coordinatore cittadino Stefano Maullu.

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