La Bocconi ricorda Attanasio e apre una sua sede a Roma

Ieri inaugurazione con il Nobel per la Pace Mukwege che ringrazia il nostro ambasciatore ucciso in Congo

La Bocconi ricorda Attanasio e apre una sua sede a Roma

L'ambasciatore Luca Attanasio ucciso in Congo nel febbraio 2021 in un agguato insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all'autista Mustapha Milambo e il premio Nobel 2018 per la Pace Denis Mukwege, medico ginecologo congolese, pastore protestante e attivista contro la guerra che insanguina il suo Paese, sono stati i protagonisti dell'inaugurazione dell'anno accademico della Bocconi. «Conservo il ricordo di uomo impegnato contro il ciclo infernale della violenza» dice Mukwege di Attanasio, con il rettore Gianmario Verona che di fronte alla sua famiglia annuncia l'istituzione di cinque borse di studio destinate a studenti dell'Africa centrale per ricordare l'allievo della Bocconi per il quale i genitori chiedono giustizia. «Ogni momento che ricorda Luca - le parole del padre Salvatore - potrebbe servire a raggiungere la verità: questa storia non cada nell'oblio e lo Stato abbia un sussulto di orgoglio e a schiena dritta cerchi giustizia».

Drammatico l'intervento di Mukwege che denunciando l'atrocità di una guerra che sta martoriando il Congo, parla di «un conflitto già durato un quarto di secolo nel quale il corpo delle donne è stato trasformato in un campo di battaglia». Di qui nel 1998 la creazione del Panzi Hospital per le donne vittime di stupro utilizzato, spiega, come metodo di guerra anche nei conflitti in Iraq e nell'Ucraina dei nostri giorni. E qui il suo appello perché non ci siano «due pesi e due misure, guerre sulle quali i riflettori sono accesi 24 ore su 24 altre dimenticate come quella nel Congo perché un umanitarismo a geometria variabile non può durare». Un Paese, sottolinea il presidente della Bocconi Mario Monti, «troppo ricco per poter essere indipendente e felice» e dunque aggredito da potenze straniere come il Belgio in passato e la Cina oggi. Ma anche da vicini famelici come Uganda e Ruanda. Solo apparentemente un conflitto che non ci riguarda, dato che l'80 per cento dei nostri telefonini utilizza materie prime che dal Congo provengono, così come le batterie hanno bisogno del suo cobalto. «E quindi - ci esorta Mukwege - quando andate in un negozio a comprare un prodotto potreste chiedere che la sua provenienza sia tracciata».

Poi Monti annuncia che il 7 dicembre in un convegno al quale parteciperà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lascerà la presidenza al suo vice Andrea Sironi, così come Verona cederà il posto a Francesco Billari. La sciando una ateneo che apre una sede a Roma,e può definirsi sempre più internazionale con il 25% dei professori che proviene da 32 Paesi e il 22,4% dei 15mila studenti da 124. Cresciute a 22.081 anche le domande di ingresso (54% in più rispetto a 6 anni fa) con i ranking internazionali che collocano la Bocconi tra le prime in Europa e anche nel mondo.

«La Bocconi - dice il sindaco Giuseppe Sala - continua a rappresentare un simbolo della voglia di Milano di essere internazionale e di rappresentare il territorio. È la mia università e io sono legato a tutti gli atenei, ma a questo in particolare».

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