Capelli blu, ora la preside vieta tutte le tinture

Nuove regole a scuola dopo il caso del ragazzo sospeso

Capelli blu, ora la preside vieta tutte le tinture

Lotta ai capelli colorati. Nell'Istituto alberghiero Carlo Porta va in scena una diatriba sui capelli blu, non di fifa ma di tinta: potrebbe infatti diventare vietato per gli studenti colorarsi i capelli di qualunque colore. La preside Rossana Di Gennaro ha intenzione di aggiornare il regolamento della scuola in questo senso: fuori le chiome variopinte, saranno ammessi solo i colori naturali. Una decisione che ha sorpreso molti e messo in subbuglio studenti e docenti: il caso è scoppiato alcuni giorni fa, dopo la punizione di Mattia, un alunno presentatosi al Porta con i capelli blu. La decisione della dirigente che ha causato una piccola manifestazione di protesta davanti all'istituto di via Uruguay 26, organizzata dal gruppo Giovani democratici Milano che hanno raccontato l'episodio: «Il ragazzo, di nome Mattia, aveva una sola colpa: avere i capelli di un colore diverso dal solito castano, biondo, moro. Per questo la preside ha deciso di impedirgli di accedere a scuola. A nulla è valso il suo taglio, il colore blu ancora presente è bastato per un provvedimento disciplinare che gli ha vietato l'ingresso in classe dal giorno seguente».

Secondo i ragazzi si tratta di privare uno studente del proprio diritto allo studio con un provvedimento ingiustificabile, ma la dirigente invece minimizza sia l'episodio che la proposta di aggiornamento del regolamento: «Mi pare di capire che l'argomento sia oggetto di una strumentalizzazione politica della quale non siamo interessati diventare oggetto ha commentato Di Gennaro - Non è la prima volta che viene sollevato un caso capelli blu, quindi si tratta di un soggetto, capisco di sicura presa, ma già sfruttato dalla cronaca. I nostri studenti non hanno aderito alla manifestazione e l'hanno giudicata stupida. Forse si potrebbe intervistare loro visto che sono 1.200 contro i dieci che hanno partecipato insieme a dieci studenti di un collettivo di sinistra».

E sull'aggiornamento delle norme interne previsto per oggi, precisa che «il nostro Regolamento era già in fase di revisione e la

motivazione era l'adeguamento al Piano di didattica digitale integrata che può visionare sul nostro sito». L'intenzione dunque pare essere quella di tirare dritto: la lotta ai capelli colorati sembra ben lontana dall'essere finita.

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