Sembra un déjà vu della campagna elettorale del 2017 (che finì con lo sfratto del centrosinistra dopo 70 anni di governo). A Sesto San Giovanni il caso moschea torna a infiammare il match. «Forti delle sentenze dei tribunali e del nuovo Piano di governo del territorio ribadiamo con estrema convinzione il nostro no alla grande moschea che la sinistra vuole ancora realizzare per trasformare Sesto nella Mecca del Nord Italia» attacca il sindaco del centrodestra Roberto Di Stefano che, appena eletto, fece bloccare il progetto della maxi moschea da 2.450 metri quadrati caldeggiato dalla sinistra. Ricorda che lo sfidante del centrosinistra Michele Foggetta «si è invece pubblicamente dichiarato favorevole alla grande moschea in più occasioni, definendo il progetto bello e affascinante. E preoccupano le sue posizioni in merito al terrorismo di matrice islamica.
Tre giorni dopo gli attentati islamisti alla sede di Charlie Hebdo a Parigi dichiarava: Fatemi capire, quindi per libertà di espressione voi intendete la possibilità di disegnare bestemmie su un giornale?. Forse un tentativo, per quanto maldestro, di giustificazionismo verso gli attentatori responsabili della morte di 17 persone? Attendo che il candidato e la coalizione che lo supporta spieghino queste dichiarazioni». Pochi mesi dopo «in occasione dell'attentato al Campus universitario di Garissa, in Kenya, a opera dei terroristi legati all'Isis che provocò la morte di 148 studenti di fede cristiana, sempre lui commentò: Pregare per i morti cristiani? No, grazie». Foggetta conferma l'impegno di «garantire i diritti imprescindibili riconosciuti dalla Costituzione a praticare la propria fede religiosa» e sostiene che «nessuno pensa di fare di Sesto una meta di pellegrinaggi religiosi con santuari o moschee che portino fedeli da tutta la regione. Saremo la città della ricerca e della salute, ed è semplicemente fuori luogo immaginarci anche come la piccola Mecca, la piccola Gerusalemme e neppure la grande San Giovanni Rotondo d'Italia. Vogliamo il rispetto la sentenza del Consiglio di Stato, quindi l'annullamento del vecchio progetto, e un tavolo partecipato per definire un progetto che risponda alle esigenze della comunità locale».
Il coordinatore regionale di Forza Italia Massimiliano Salini si schiera «contro qualsiasi tentativo ideologico della sinistra di rilanciare a Sesto il fallimentare progetto della grande moschea, Fi sostiene con determinazione la linea della fermezza e della responsabilità tenuta da Di Stefano. É un approccio di buon senso che privilegia sicurezza e legalità».
Sulla stessa linea la coordinatrice FdI Daniela Santanchè (che ricorda come «le barricate del centrodestra nel 2017 furono premiate due anni dopo anche dal Consiglio di Stato») e della Lega Lombarda Fabrizio Cecchetti («per la Sinistra Italiana che esprime il candidato Foggetta e ovviamente per il Pd la priorità per il comune di Sesto resta quella di costruire una moschea che attirerebbe fondamentalisti e fanatici»).
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