"Chiamo dalla questura", poi scatta la truffa al telefono

A Milano alcuni truffatori si spacciano per poliziotti o volontari di onlus e al telefono chiedono soldi agli utenti

"Chiamo dalla questura", poi scatta la truffa al telefono

Si spacciano per editori di riviste delle forze dell'ordine, onlus benefiche o collaboratori del questore. Invece sono solo dei truffatori che cercano di raggirare le persone contattandole con un numero di telefono italiano. Quando sullo schermo compare il prefisso di Milano seguito dal numero (02 5063023) è più facile che gli utenti rispondano. E in poco tempo viene messa in atto la truffa con la richiesta di denaro.

Il Giorno ha fatto alcune ricerche sul numero e scoperto che la prima segnalazione legata al contatto risale a giugno 2017. Al telefono, quella volta, c'era un responsabile della fondazione Graziella Angelo Gori. Una onlus vera, ma con sede ad Arezzo e non a Milano.

Chi ha risposto al numero ha anche parlato con "il capo della polizia di Milano" o "un collaboratore del questore".

Tutte identità false che vengono ben presto a galla con una semplice ricerca su Internet. Ma i truffatori dall'altra parte della cornetta non demordono e, cambiando sempre nome, continuano a disturbare ignari utenti nella speranza di riuscire a fregarli.

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