La riforma della sanità lombarda è ancora lontana dal traguardo finale. Ma mentre si lavora alla stesura delle prime bozze, arrivano i primi appelli. Tra questi anche quello per riorganizzare il sistema delle cure palliative. «Bisogna ragionare sulla divaricazione tra modello sociale e sanitario delle cure palliative, che andrebbe risolta - sprona il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo - . Le cure palliative infatti racchiudono entrambi i modelli». Cattaneo ricorda che il primo hospice lombardo per le cure palliative è nato nel 1987 e negli anni «le delibere regionali sono state sempre il frutto di un lavoro costruttivo, fatto con il dialogo. Un metodo che vogliamo continuare ad operare anche nel futuro».
Le richieste di assistenza sono altissime: oscillano tra i 41mila e 55mila i cittadini che ogni anno possono aver bisogno di cure palliative. E la Lombardia conta il maggior numero di posti letto, pari a un terzo di quelli nazionali. «La Lombardia - spiega Daniela Gregorio, coordinatrice dell'indagine di Eupolis - ha l'offerta più complessa e maggiore rispetto alle altre regioni, con 0.68 posti letto ogni 10mila abitanti».
Complessivamente sono attivi 662 posti letto in regime ordinario e 57 in day hospital.
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