E i 5 Stelle si risvegliano: "Referendum merito nostro"

Una campagna fantasma quella dei grillini. Che ieri dopo la pubblicazione dei risultati definitivi si sono risvegliati per provare a intestarsi la battaglia a trazione leghista. «I lombardi si sono espressi in maniera considerevole» hanno ammesso in conferenza stampa il capogruppo regionale dei 5 Stelle Andrea Fiasconaro e i consiglieri Stefano Buffagni e Dario Violi che a ripetizione hanno ribadito che la consultazione è stata merito del Movimento, «Quando lo abbiamo proposto nel febbraio 2015 sembrava un tema marginale, volevamo dare più potere ai territori, se siamo qui oggi è merito nostro anche se l'informazione ne ha poi fatto un referendum leghista». Noi, anticipa Buffagn, «abbiamo le idee chiare su cosa fare adesso, quali competenze chiedere. Quindi andiamo avanti per questa strada. La Lega ha voluto politicizzare il voto raccontando cose non vere, come il trattenimento del residuo fiscale. Non si può toccare, neanche dopo il referendum, se Maroni ora lo chiederà anche in consiglio regionale siamo pronti a bloccare l'aula».

I 5 Stelle avevano voluto il voto elettronico e lo promuovono nonostante i ritardi e qualche gap di troppo. Ma ammettono frenano sull'ipotesi di utilizzarlo anche per le Regionali come ha proposto ieri Maroni: «Non crediamo che sia ancora un sistema affidabile con le preferenze». Attaccano invece il Comune per la gestione del voto e il sindaco Beppe Sala per l'assenza alle urne: «Fosse stata Virginia Raggi avremmo avuto la cronistoria di dov'era minuto per minuto, per Sala vorrà dire che chiameremo Chi l'ha visto» ironizza Buffagni. E il capogruppo in Comune Simone Sollazzo aggiunge: «Da quanto ci risulta i problemi veri sullo spoglio si sono verificati quasi solo a Milano.

Viene il dubbio che si tratti di una strumentalizzazione per affossare il voto elettronico, i sindacati hanno sottolineato una mancanza di collaborazione da parte dei dirigenti nella buona e rapida riuscita delle operazioni».