Nell'ultimo mese di Expo inizia a moversi lo spettro di quello che succederà dopo. Alle strutture, i terreni e all'intera area dell'esposizione. Una delle strutture più belle, e più visitate, non ha ancora un destino definito. Si tratta dell'Albero della Vita. Realizzato da 19 imprese del consorzio Orgoglio Brescia è costato ben 3 milioni di euro.
Il Corriere ha provato a vedere dove e come potrà essere sistemato quando si chiuderà il sipario sulla manifestazione. C'è chi a parlato di piazzarlo in Piazzale Loreto, chi sulla nuova Darsena, altri hanno sollevato l'ipotesi di portarlo a Brescia o Desenzano. Per il Consorzio che la realizzato sarebbe meglio lasciaro a Rho: "La nostra prima opzione, potendo scegliere, è che l’Albero resti dov’è. Anche se le richieste per portarlo altrove non mancano. Una sola condizione per tutti: dovunque vada a finire deve continuare a funzionare. Spento, slegato dallo spettacolo che lo anima, non avrebbe senso" ha spiegato Giancarlo Turati, delegato dal consorzio a tenere i rapporti con Expo.
Anche la Cisl vorrebbe che l'Albero restasse a Rho ma molti temono resterà una cattedrale nel deserto. Il problema però sono i costi. Chiunque voglia spostare la struttura dovrà sborsare 500mila euro solo per poterla smontare. Non solo per gestirla vanno anche aggiunti i costi per l'eventuale trasporto ma soprattutto il costo della base che lo regga.
L'Alberto pesa infatti 330 tonnellate e deve ovviamente essere costruita prima di ospitare la struttura. Non bastasse rimangono i costi di mantenimento per far funzionare gli spettacoli, dalle luci alle fontane. Se il cantiere di Expo è rimasto aperto fino all'ultimo, quello per il dopo è appena stato aperto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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