
Qualcosa non ha funzionato, è evidente. La prima cosa che viene da chiedersi è: perché un senegalese con precedenti per guida in stato di ebrezza e abusi sessuali era alla al volante di un autobus carico di 51 ragazzini delle medie? La patente gli era stata sospesa dodici anni fa. Ma soprattutto il suo casellario giudiziario parla di una condanna a un anno a causa di una denuncia per abusi a danni di minore. Di minore.
La società Autoguidovie, che gestisce il trasporto pubblico a Crema, sostiene di non essere mai stata a conoscenza dei precedenti penali di Ousseynou Sy. Secondo quanto scrive il Corriere, il certificato penale sarebbe stato richiesto sì, ma solo "al momento dell'assunzione, nel lontano 2004". Poi non sarebbe stato più verificato. Ecco perché nessuno si è accorto di quella denuncia del 2011 per abusi o della guida in stato di ebrezza. Per nascondere il ritiro della pantente, Sy si era pure messo in malattia.
"Noi possiamo solo dire che aveva ben venticinque anni di servizio, di cui gli ultimi quindici alle dipendenze di Autoguidovie. Aveva sempre superato positivamente tutte le visite mediche periodiche e annuali. Non sappiamo spiegarci questo assurdo gesto", dice in una nota il presidente dell'Autoguidovie Camillo Ranza.
Il Comune di Crema, che si è schierato contro il decreto sicurezza, è già nella bufera politica. "La foga a favore dei clandestini gli ha fatto sfuggire i problemi reali", accusano Stefano Candiani e Nicola Molteni, "Una scuola si è ritrovata con uno scuolabus guidato da un senegalese con cittadinanza italiana con precedenti per violenza sessuale e guida in stato di ebbrezza. E oggi l’uomo ha dirottato il mezzo e gli ha dato fuoco. Poteva essere una tragedia. Ci attendiamo un rigoroso accertamento delle responsabilità per un affidamento così gravemente superficiale. Il sindaco non ha niente da dire?".
Le regole dicono che oltre alla patente B e D, il conducente deve ottenere una Carta di qualificazione per il trasporto di persone. Poi l'autista di bus deve sottoporsi a controlli psicofisici e, periodicamente, a quelli tossicologici. Il problema è che stavolta qualcosa è andato storto.
E solo per il pronto intervento dei carabinieri e il coraggio di un ragazzino si è evitato un massacro in nome dei "migranti che muoiono nel Mediterraneo".Ousseynou Sy, intato, è piantonato all'ospedale Niguarda e sottoposto a indagine. La procura di Milano gli contesta i reati di strage e sequestro di persona.
In galera tutti i responsabili.
W i Carabinieri
I danni morali procurati ai bimbi con questo attentato, sono enormi, e vanno risarciti.
Questi sono i veri eroi di questa vicenda. Tutta l'altra truppa di politici ed amministratori incompetenti ed ignavi sarebbero da mettere in galera.
semplicemente il fatto dimostra che non ci sono.
Il controllo lo devono fare i Tedeschi, non gli italiani!
Scherzi a parte, speriamo in un giro di vite.
Un Tir o un qualsiasi mezzo pesante è un'arma ben più pericolosa di una pistola. Si arrivino quindi medesime procedure di controllo.
presunte manchevolezze nella sicurezza. Ma quale sicurezza?
In un paese allo sfacelo, dove, per ovvie ragioni, poche cose funzionano correttamente, che si fa? Ci si lamenta di un tizio che voleva, vuole fare una strage? Ma ci siete o ci fate?
In piena Legge della Giungla va considerata come ordinaria amministrazione che a qualcuno venga in testa di volere fare qualsiasi cosa, anche compiere una strage. C'è poco di cui lamentarsi e meravigliarsi in un paese nel quale
il ministro dell'Interno rischia di andare sotto processo solo perché esso impedisce in qualche modo l'invasione. E circa il 40% della popolazione voleva, vuole l'incriminazione del ministro solo perché, in quanto minoranza minorata, quel 40% tifa per l'invasione. Ma di che si ciancia?
Il paese è in irreversibile declino. E' destinato a soccombere, a scomparire.