Farmacie nel mirino: dopo il lockdown triplicate le rapine

Exploit di colpi in città, l'sos di Federfarma De Corato: «Sala usi i militari già in forza»

Farmacie nel mirino: dopo il lockdown triplicate le rapine

L'effetto lockdown nel 2020 aveva fatto crollare i numeri di molti reati rispetto all'anno precedente. Ad esempio quelli delle rapine in farmacia, nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza. Venti i colpi registrati rispetto ai 56 dell'anno prima. A invertire il trend ci ha pensato il 2021: da gennaio a novembre - complice forse anche la maggiore libertà di movimento anche nei momenti in cui la pandemia ha imperversato - è stato registrato un raddoppio dei colpi ai negozi dalla croce verde, rispetto all'anno prima. I dati - forniti ieri all'Adnkronos Salute provengono da una elaborazione dell'Associazione chimica farmaceutica lombarda fra titolari di farmacia, la Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza. E indicano 39 rapine nel periodo gennaio-novembre 2021.

L'exploit si è registrato chiaramente nella grande città, a Milano. Dove i colpi sono addirittura triplicati: erano stati 9 nel gennaio-novembre 2020 hanno raggiunto quota 28 nello stesso periodo del 2021. Nelle altre aree i numeri sono rimasti stabili o sono lievemente aumentati e in un singolo caso (la provincia di Lodi) si sono azzerati. Dando poi un'occhiata mese per mese, solo a marzo e ottobre il bilancio si è fermato a quota uno nelle farmacie del territorio di Milano-Lodi-Monza Brianza. A gennaio le rapine sono state 6 (tutte a Milano), a giugno e agosto 5 in entrambi i mesi, a febbraio, maggio, luglio e novembre rispettivamente 4, ad aprile 3 e a settembre 2. Il coltello è stata l'arma più usata dai malviventi che hanno tentato l'assalto alle farmacie (ben 11 colpi), in nove casi i farmacisti si sono trovati davanti persone con in mano una pistola, in 6 un taglierino. C'è stato anche un colpo in cui il rapinatore aveva una siringa e in un altro un cacciavite o un punteruolo. Irrompono nei punti vendita del farmaco con il volto parzialmente coperto da berretti, sciarpe, occhiali scuri: è successo in 20 casi su 28 a Milano e in 7 su 11 delle province prese in considerazione. Solo in 6 episodi segnalati in tutti i territori esaminati invece il rapinatore aveva il viso completamente nascosto da caschi, passamontagna o altro. E in altrettanti invece il colpo è stato perpetrato invece a volto scoperto. La quasi totalità delle rapine messe a segno a Milano - 27 su 28 - è avvenuta in solitaria. Tra le 18 e le 19 è l'orario in cui si sono concentrate più azioni, a parte un picco di colpi (4) che si sono concentrati intorno alle 15.30 solo su Milano. La fuga? A piedi in 15 casi su 28 sotto la Madonnina e in 3 nelle province. Pochi hanno optato per la bicicletta (in totale 3 su tutte le aree). Ma nella metropoli meneghina c'è anche qualcuno che ha scelto il monopattino.

«Nel 2021 a Milano le rapine alle farmacie sono triplicate. Un primato che la Milano del centrosinistra ha raggiunto e che si aggiunge alla lunga lista di reati tra cui risse, violenze sessuali, aggressioni che compongono ogni giorno il bollettino di guerra della nostra città. Le farmacie, grazie al giro d'affari alimentato dal Covid, sono usate come bancomat dalla criminalità» dichiara l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato.

«Sala si deve svegliare! È inutile chiedere al ministro Lamorgese che pure è stata prefetto a Milano! - di mandare uomini che non ci sono per rinforzare gli

organici, sfruttiamo i militari già in forza a Milano. I militari ci sono, bisogna impiegarli sulle strade e svolgeranno una funzione preziosa innanzitutto come deterrente nei confronti dei reati più comuni!» conclude De Corato.

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