Fermano baby rapinatori. Poliziotti accerchiati da gruppo di 50 stranieri

La questura invia rinforzi. I giovani bloccati avevano aggredito 4 coetanei in gita in città

Fermano baby rapinatori. Poliziotti accerchiati da gruppo di 50 stranieri

Qualcuno dirà senz'altro che se la sono andata a cercare. E in un certo senso è proprio così. Del resto può essere legittima la curiosità di quattro ragazzi tra i 17 e i 19 anni arrivati dalla provincia di Verona a Milano, il giorno di Pasquetta, e decisi a raggiungere una delle zone più nominate nelle cronache degli ultimi due anni di pandemia, ovvero l'area popolare tra via Zamagna e piazzale Selinunte, a San Siro. Magari in cerca dei trapper di cui ascoltano la musica; magari di qualche emozionante fuori programma. Che puntualmente hanno trovato (in parte proprio grazie ai loro «idoli») anche se forse non proprio del tenore che avrebbero desiderato. Sono stati infatti assaliti e rapinati dalla «fauna» del quartiere. Che li ha terrorizzati, facendogli passare un paio d'ore di fuoco. Attimi che a questi ragazzi devono essere sembrati settimane. E che si sono conclusi con l'intervento della polizia dopo una vera e propria insurrezione di quartiere con 50 persone.

Tutto inizia in via Corno di Cavento, nella parte multietnica del quartiere San Siro, la cosiddetta «casbah» della zona Segesta. Alla fine, grazie alla freddezza degli agenti e al numero di pattuglie giunte sul posto, tutto si è svolto senza incidenti e tre ragazzi di origine araba, presunti responsabili della rapina, oltre a un loro parente che aveva aizzato i residenti contro le pattuglie, sono stati portati in questura per essere identificati e indagati.

Ma veniamo ai fatti. I quattro turisti, due fratelli di 19 e 17 anni, un cugino di 17 e un amico di 19 ad un certo punto della loro visita a Milano, intorno alle 16 di ieri, hanno deciso di recarsi in via Zamagna nota per alcuni filmati di pseudo rapper poi postati sui social. Giunti in via Corno di Cavento sono stati accerchiati da una decina di minorenni nordafricani (di origine egiziana e marocchina ma nati in Italia) tutti pregiudicati, che hanno intimato loro di consegnare quello che avevano. Uno dei quattro, scappato subito, si è rifugiato in un bar poco distante, raccontando l'accaduto. Un uomo di circa 50 anni lo ha tranquillizzato e si è offerto di accompagnarlo a vedere cosa era successo ai suoi parenti, ma lungo il tragitto, in via Gigante, lo ha rapinato della felpa griffata, delle scarpe di marca e di un I-Phone XR.

A quel punto il ragazzo, scalzo, ha incontrato un passante, un 35enne, che ha chiamato la polizia. Il 17enne è riuscito poi a mettersi in contatto con il fratello maggiore e lo ha raggiunto in piazzale Lotto. Mentre raccontavano alla polizia quanto gli era accaduto, le vittime hanno notato passare tre ragazzi di 17, 16 e 15 anni che hanno riconosciuto come i loro rapinatori. Gli agenti li hanno bloccati e perquisiti trovando gran parte della refurtiva sottratta poco prima ai 4 veronesi.

A quel punto è però intervenuto il fratello maggiorenne del 15enne bloccato dagli agenti - un marocchino pregiudicato - che ha cercato di istigare i presenti, circa una cinquantina di persone, per impedire il controllo della polizia. Solo l'intervento di altre volanti ha evitato che la situazione degenerasse. Alla fine i tre baby rapinatori sono stati indagati a piede libero mentre il 21enne nordafricano è stato denunciato per resistenza.

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