I cadetti della Teulié giurano nel ricordo delle Cinque Giornate

Il ministro Guerini: "Questa scuola vi farà essere un esempio nella nostra società"

I cadetti della Teulié giurano nel ricordo delle Cinque Giornate

Il Tricolore delle Cinque giornate di Milano sfila davanti all'Arco della Pace, mentre il pubblico sulle tribune si alza in piedi e batte le mani ai 44 cadetti del corso «Ferrari Terzo» della Scuola Militare Teulié, due secoli di storia e avanti tutta. Sono loro, questi prodigiosi ragazzini, che in una mattinata densa di emozioni e di valori antichi e sempre nuovi che fanno battere il cuore, ieri hanno giurato al termine del loro primo anno di corso.

Si celebra il 174esimo anniversario che portò alla temporanea liberazione della nostra città, allora capitale del Regno Lombardo-Veneto, dal dominio austriaco. Una resurrezione che ben s'accoppia con il gesto di questi giovani straordinari (di cui 15 sono donne di non più di 16-17 anni) che, davanti alle loro famiglie, illuminano il nostro futuro di speranza e orgoglio in un momento d'incertezza e di tensione internazionale.

«Questa cerimonia si svolge in un momento di grande tensione internazionale, l'aggressione sanguinosa da parte della Russia contro l'Ucraina - spiega il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini - La reazione della comunità internazionale è stata forte e unanime, a sostegno del popolo ucraino. E continuerà ad esserlo. Così come netta è stata la condanna della Nato e dei Paesi europei. L'Italia sta facendo la sua parte. Dobbiamo, tutti insieme, lavorare affinché si possa presto arrivare a un negoziato vero per porre fine alle sofferenze del popolo ucraino che sta coraggiosamente resistendo. Tutte le azioni messe in atto, dalle pesanti sanzioni alla Russia al sostegno materiale all'Ucraina, anche con invio di armamenti, sono orientate a questo risultato».

«La formazione che riceverete alla Teulié, vi consentirà di acquisire conoscenza ed esperienza - conclude il ministro rivolgendosi ai cadetti -. Maturerete inossidabili amicizie. Maturerete la consapevolezza di chi non avrà timore a porsi costantemente in gioco nella società, sia nell'ambito militare sia nell'ambito civile. Vi preparerete a essere, come coloro che vi hanno preceduto, cittadini con le stellette: una responsabilità, che è anche un onore».

Le parole più belle però sono forse quelle del generale dei carabinieri Rosario Aiosa, decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare che sprona i cadetti della Teulié a «imparare a cooperare perché spesso la competitività porta alla sopraffazione» e li esorta: «Amate la vostra scuola, non vi deluderà». Intervento di grande spessore anche quello di Elena Buscemi, presidente del Consiglio comunale. «È incredibile - dice - quanto siano recidivi certi potenti, certi governi nel mondo, quanto la storia sembri non aver insegnato nulla a chi si impone con la forza sugli altri, a chi sostituisce il dialogo, la politica, la diplomazia con la violenza, che è la via più veloce per risolvere certi problemi, ma anche la più sbagliata. Quello che oggi festeggiamo è un evento storico di grande importanza che ha dato vita ai moti di liberazione nazionale. Sembra scontato, ma dobbiamo essere consapevoli e grati per la fortuna che abbiamo di vivere in un paese libero.

Mi auguro che la politica, la diplomazia e la resistenza ucraina, possano presto restituire a quel popolo oppresso le stesse parole che stiamo usando qui oggi per celebrare il coraggio della nostra città insorta nel 1848: libertà, indipendenza e autodeterminazione».

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