I presidi: "No alla raffica di verifiche al rientro"

Il monito dei dirigenti scolastici ai docenti: "Prima pensiamo ad accogliere gli studenti"

I presidi: "No alla raffica di verifiche al rientro"

Orari di ingresso scaglionati, organizzazione dei turni per la presenza in aula, un piano di «occupazione» di laboratori, palestre: è tutto pronto nelle scuole medie, nei licei e negli istituti superiori di Milano e della Lombardia per accogliere da questa mattina gli studenti in aula. Alla terza riapertura della scuola (settembre, 21 gennaio, e oggi) la preoccupazione dei dirigenti scolastici non è più l'organizzazione della didattica in sicurezza, consentita solo al 50 per cento in presenza, ma la qualità dell'apprendimento da parte dei ragazzi, il delicato tema delle valutazioni e lo stato d'animo con cui gli studenti metteranno piede in classe.

«Abbiamo deciso di non dividere le singole classi ma di farle frequentare a turno, in modo da garantire la presenza di tutta la classe contemporaneamente almeno 2/3 volte a settimana - racconta Domenico Squillace, dirigente del liceo scientifico Volta -. Mancano solo 46 giorni di lezione alla fine della scuola, il che significa 23 in presenza. La mia preoccupazione è non trasformare questi pochi giorni che rimangono in un esamificio. Non è questa la scuola, che significa apprendere insieme, e sappiamo bene che i ragazzi hanno bisogno di altro. Ho invitato quindi i docenti a coordinarsi e a tenerne conto».

«Le perdite irreparabili subite dai giovani a livello emotivo e cognitivo non si recuperano con verifiche e voti - scrive Giovanna Mezzatesta, dirigente del liceo scientifico Bottoni -. Accogliamo gli studenti prima di verificare i loro apprendimenti, riprendiamo insieme la scalata». I ragazzi sono preoccupati di tornare a scuola perchè saranno sottoposti a interrogazioni a raffica, così i docenti hanno l'ansia di verificare quanto hanno imparato i propri studenti dal momento che le verifiche e le interrogazioni da casa non sono affidabili. «Con il collegio docenti lavoreremo sul complesso tema della valutazione dell'apprendimento in un annus horribilis come questo» conclude Mezzatesta.

L'idea di ritornare in classe, soprattutto per gli studenti che stanno frequentando il primo anno non sarà entusiasmante e facile per tutti. «Molti ragazzi sono stati colpiti nella loro relazionalità, soprattutto quelli del primo anno, che non hanno potuto consolidare i nuovi rapporti di amicizia e di gruppo - riflette Giorgio Galanti, preside del liceo classico Tito Livio -. Così si apre una nuova sfida anche per i professori: troveranno un gruppo classe diverso da quello che hanno lasciato». Anche al Tito Livio la scelta è stata quella di non dividere le classi, ma di farle frequentare in presenza a giorni alterni. Ad aggravare l'ansia degli iscritti verifiche e interrogazioni che li aspettano la varco. «I ragazzi mi scrivono perché sono preoccupati di rientrare con una raffica di verifiche, anche due al giorno: su questo punto - continua Galanti- ho riunito un collegio docenti specifico per chiedere agli insegnanti delle diverse discipline di coordinarsi per evitare sovrapposizioni».

Infine il tema della valutazione che

accomuna tutti i dirigenti: che peso dare alla valutazioni dei ragazzi in dad? Ovvero come si valutano le competenze e le conoscenze? Al Tito Livio è stato istituito un tavolo specifico, che si riunirà di nuovo mercoledì.

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