"Io, montanaro, sogno di diventare un alpino"

Diciannove anni e già è capo scelto di battaglione

"Io, montanaro, sogno di diventare un alpino"

È il primo del suo corso, ma non se ne vanta. Anzi, cerca di schernirsi parlando dei suoi compagni alla Teuliè e delle loro capacità come un vero capo. Simone Andriotto, diciannovenne valdostano, è l'allievo scelto di battaglione. Una carica speciale, perché viene assegnata a una sola persona per ogni corso in base al merito: ogni anno si stila una graduatoria creata con la media tra il rendimento scolastico e l'attitudine alle attività militari.

«Il primo anno si scelgono gli allievi istruttori, l'ultimo il capo scelto» spiega l'allievo designato alla guida del battaglione. Simone ha la media migliore di tutte, ma fedele allo spirito di corpo minimizza anche se in teoria potrebbe comandare su tutto il reparto: «Siamo tutti uguali, e poi credo che ognuno di noi sia eccellente e si distingua in uno o più campi».

Non è figlio di militari, ma di un autotrasportatore e di un'operaia. Eppure ha sviluppato la predisposizione alla divisa. Se deve indicare il motivo della scelta della scuola militare la risposta è: l'Associazione nazionale alpini. «Dalle nostre parti questo sodalizio contribuisce a fornire una visione positiva della vita e della realtà militare spiega Simone . Io vorrei proseguire la carriera nelle forze armate per diventare alpino e non per forza di quelli con gli sci: svolgono tante attività, sia in ambito terrestre che in specializzazioni come i paracadutisti».

Attività quindi non solo a terra, anche se la sua preferenza è per «il lavoro di fanteria». I gradi nell'istituto di corso Italia se li è guadagnati sgobbando molto, ma soprattutto con l'attitudine all'organizzazione: «In ogni campo militare ho cercato di lavorare molto, mettendomi a disposizione del mio comandante per organizzare spostamenti e attività».

E forse non a caso anche a scuola predilige le attività da divise, anche se per risultare il migliore devi anche rimediare una buona pagella: lui dunque farà parte di quel 50 per cento di ragazzi che dopo la Teuliè rinfoltiscono i ranghi delle forze armate italiane.

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